PREMIO FIESOLE 2017 - A Vittorio Storaro
Andrà a
Vittorio Storaro, cinematographer (direttore della fotografia) vincitore di tre Oscar, il
Premio Fiesole ai Maestri del Cinema 2017, prestigioso riconoscimento conferito dal Comune di Fiesole in collaborazione con il Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani Gruppo Toscano e la Fondazione Sistema Toscana, con la direzione artistica di Gabriele Rizza.
La cerimonia avrà luogo mercoledì 26 luglio alle 21,30 presso il Teatro Romano di Fiesole (via Portigiani 3). La serata si aprirà alle 18.30 con un incontro con l’autore dedicato al ruolo del direttore della fotografia nel cinema, a cui presenzieranno e interverranno giornalisti, critici, rappresentanti delle istituzioni, amici, colleghi e collaboratori di Storaro. Nell’occasione sarà presentato il volume monografico “La cinematografia di Vittorio Storaro” a cura di Giovanni Maria Rossi e Marco Vanelli, con i contributi del Sncci, per Edizioni ETS di Pisa.
Al termine della premiazione verrà proiettato “
Apocalypse Now” di Francis Ford Coppola, che nel 1980 valse al Maestro la sua prima statuetta. Storaro rifiutò l’incarico per ben due volte prima di imbarcarsi nel progetto, e per tutta la durata della “apocalittica” lavorazione, durata un anno e mezzo, fece sviluppare il girato alla Technicolor di Roma invece che agli Studios di Los Angeles, ovviamente più facili e veloci da raggiungere.
Vittorio Storaro sarà inoltre omaggiato all’interno della programmazione di Apriti Cinema, l’arena allestita nel Piazzale degli Uffizi, che a luglio riproporrà sul grande schermo alcuni dei suoi lavori più celebri: “Addio fratello crudele” di Giuseppe Patroni Griffi (domemica 2), “Il conformista” di Bernardo Bertolucci (domenica 9) e “Un sogno lungo un giorno” di Coppola (domenica 16). Nel mese di agosto la retrospettiva proseguirà all’Arena di Marte con “Giordano Bruno” di Giuliano Montaldo (giovedì 3), “Dick Tracy” di Warren Beatty (giovedì 10) e “Goya” di Carlos Saura (giovedì 17).
Il cinematographer romano – definizione che predilige rispetto a quella di “direttore della fotografia” – diventerà “Maestro del Cinema” come prima di lui artisti del calibro di Luchino Visconti, Michelangelo Antonioni, Orson Welles, Stanley Kubrick, Ingmar Bergman, Wim Wenders, Theo Anghelopoulos, Marco Bellocchio, Ken Loach, Nanni Moretti e Giuseppe Tornatore. Tra gli ultimi a ricevere il premio Terry Gilliam, Dario Argento, Stefania Sandrelli e Toni Servillo.
Dice
Gabriele Rizza: “
Il Premio Fiesole quest'anno dirotta sui mestieri del cinema, e inquadra la figura professionale che più di ogni altra sul set affianca il regista: il direttore della fotografia. Vittorio Storaro, il mago della luce, l’”occhio” di Bernardo Bertolucci, Francis Ford Coppola, Warren Beatty, Carlos Saura e ora Woody Allen che, dopo “Café Society”, lo rivuole con sé a New York per il nuovo film, incarna quella ‘vicinanza’ al tempo stesso creativa e operativa tra cinematographer e regista che si configura anche come un rapporto di ‘dipendenza’.”
"
Ci tengo a sottolineare che il Comune di Fiesole ha voluto mantenere l’organizzazione del premio, che infatti non è stato messo a bando come il resto dell’Estate Fiesolana" – dichiara il sindaco di Fiesole
Anna Ravoni, e continua – "
questo a dimostrazione di quanto desideriamo puntare sull’iniziativa".
Stefania Ippoliti, responsabile Area Cinema di Fondazione Sistema Toscana, ha aggiunto: “
Siamo molto affezionati alla collaborazione con Fiesole, longeva e vitalissima. E il fatto che quest’anno si premi Storaro ci darà la possibilità di inserire nella rassegna che cureremo agli Uffizi tre dei suoi titoli più belli”.
Classe 1940, figlio di un proiezionista della Lux Film, Storaro inizia giovanissimo a dedicarsi allo studio della fotografia, specializzandosi al Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma, ed è oggi riconosciuto come il più influente artista della luce della sua generazione. In quasi sessant’anni di carriera ha curato la fotografia di quasi tutti i film di Bernardo Bertolucci (nel 1988 ha vinto il suo terzo Oscar con “L’ultimo imperatore”), collaborando con Francis Ford Coppola, Warren Beatty (secondo Oscar nel 1982 con “Reds”), Paul Schrader, Carlos Saura e Woody Allen che l’ha voluto al suo fianco anche per il nuovo film. Nel 2005 è stato direttore della giuria al Festival Internazionale del Film di Locarno. Abilissimo nell’utilizzo del colore, ha avvicinato come nessun altro la settima arte alla pittura, indagando l’impatto psicologico delle differenti tonalità e la maniera in cui i colori riescono a influenzare la percezione.
16/06/2017, 14:48