STAZIONE DI TOPOLO' XXIV - Dal 7 al 16 luglio
Topolò - Topolove, borgo montano di quindici abitanti all’estremo confine italo-sloveno, nelle Valli del Natisone, diventa ogni anno nel mese di luglio un crocevia di incontri e scambi culturali degni di una capitale. Isolato, posto alla fine della strada, da sempre ultima frontiera di mondi contrapposti, Topolò ha subito nei secoli le intemperie della Storia. Oggi, registi, musicisti, scrittori, fotografi, performers e uomini di scienza provenienti da tutto il mondo vengono ospitati nelle case del paese e confrontano la loro ricerca con la molteplice realtà del luogo.
Non è un festival,
Stazione di Topolò/Postaja Topolove, non ci sono “spettacoli itineranti”: è un piccolo-grande laboratorio che coniuga la sperimentazione con l'arcaicità di una antica cultura e la forza dell'ambiente che la ospita. Tutto ciò che accade prende vita dal contatto diretto con il luogo, che diventa così motore principale e non scenario degli eventi. Tutto si svolge nei prati, nelle piazzette, lungo i vicoli e nelle case del borgo, utilizzando ciò che c’è; senza palchi, teatri e senza orari: "dopo il tramonto", "nel pomeriggio", "verso sera", “con il buio”: gli unici orari conosciuti dalla Stazione. E in luoghi reali-immaginari quali l'aeroporto , le 5 ambasciate, l'Istituto di Topologia, l'ufficio postale per stati di coscienza , la sala d'aspetto per scrittori e registi in transito , l'Officina Globale della Salute, l'Istituto per le Acque , la Pinacoteca Universale, l’ Università , la biblioteca per i libri del cuore, le antiche sinagoghe, le terme, l’ostello per i suoni trascurati: un lusso, in un paese dove non ci sono negozi, bar, né autobus, alla fine della strada. Laboratori e accadimenti sono gratuiti.
Le proiezioni prevedono, con le loro recenti opere, la partecipazione dei registi Bill Morrison, Jan Cvitkovic, Cristina Picchi, Ivan Ramljak, Anja Medved, Niko Novak, Silvia e Peter Zeitlinger, Camillo Valle, Pif, Alvaro Petricig, Alessio Bozzer, Sander Moyson.
06/07/2017, 17:27