TARANTA ON THE ROAD - Un viaggio insieme per conoscere se stessi
Due tunisini, appena sbarcati sulle coste italiane, cercano un passaggio fino alla stazione di
Gallipoli. Un caso fortuito li porterà entrambi a chiedere aiuto a una band salentina che, scambiandoli per una coppia in attesa di un bambino, decide di accompagnarli.
Purtroppo però una volta arrivati alla stazione, alla vista delle forze dell'ordine, i tre musicisti capiranno che la situazione non è così semplice. I due ragazzi sono senza documenti. La band prende a cuore la loro causa, decide di aiutarli e il viaggio ha inizio. Questo è ciò che accade nei primi minuti di "
Taranta on the road", commedia dal retrogusto a tratti amaro di
Salvatore Allocca.
PRIMAVERA ARABA
Siamo nel 2011, il contesto è quello della
Primavera Araba e i presupposti potrebbero far pensare a un “cinema di denuncia”. D'altro canto, invece, il titolo ci porta a immaginare un road movie dai toni musicali. L'opera di Allocca è entrambi ma con il valore aggiunto di restare in primis una commedia. Il film è leggero, piacevole e divertente, nonostante la sinossi apparentemente drammatica.
VIAGGIO E MUSICA
I tre musicisti, interpretati da
Alessio Vassallo, Giandomenico Cupaiuolo ed Emmanuele Aita, sono tre ragazzi, non più giovanissimi, che cantano per le sagre di paese. In un momento di stallo della propria vita, i tre sono in squadra ma non hanno iniziato la partita. Al contrario i due tunisini, interpretati da
Nabiha Akkari e
Helmi Dridi, si sono messi in gioco ma senza un team che li supporti. Ogni personaggio ha il suo ostacolo da superare, ognuno ha la sua battaglia da vincere e tutti impareranno a sostenersi a vicenda, cresceranno e si metteranno in discussione. Sempre lasciando un sorriso sul volto dello spettatore.
COMMEDIA
Sebbene le dinamiche siano a volte prevedibili e non sempre realistiche, la sensazione finale è di un film gradevole e divertente. Se poi si è amanti della pizzica salentina, si potrà apprezzare anche la colonna sonora, che sicuramente contribuisce a dare un senso di leggerezza al film.
Elisa Pulcini26/07/2017, 09:51