VENEZIA 74 - "L'Incontro", non solo una questione di boxe
L’incontro è un cortometraggio che vede la propria ambientazione racchiusa interamente dentro le strette mura di una palestra di pugilato.
Il protagonista è il giovane
Amin, in cerca di concentrazione prima di un importante incontro pugilistico. Il periodo adolescenziale viene solitamente descritto come il periodo della spensieratezza ma la sua vita, a differenza di quella di molti suoi coetanei, è prematuramente soffocata da tutte quelle pressioni che le persone e l’esistenza stessa ti pongono davanti. Lo spazio circoscritto in cui si svolge la narrazione è continuamente violato da figure esterne.
Questo aspetto accentua la sensazione di trovarsi di fronte ad un individuo alla ricerca di una pace interiore all’interno del proprio corpo, pace che è però ostacolata da molteplici dubbi, incertezze e paure.
Il film tratta la vicenda con una vena leggera e talvolta sarcastica, riuscendo, in alcuni passaggi, a strappare anche un sorriso.
Il cortometraggio (diretto e sceneggiato da
Michele Mellara e Alessandro Rossi) fa riflettere senza né appesantire né annoiare. Al centro del racconto c’è il tema della cittadinanza italiana ed è proprio su questo argomento che i due registi vogliono riportare l'attenzione dello spettatore.
All'interno del film Amin è in realtà il simbolo di tutti quegli stranieri, che pur sentendosi italiani e riconoscendosi nella nostra cultura, non possono godere del riconoscimento legale rappresentato dalla cittadinanza. Il giovane protagonista pochi minuti prima di salire sul ring cercherà, ad alta voce, di darsi forza, di sentirsi un individuo ben definito pronto ad aggredire e vincere l'avversario che ha davanti. La sua opera di auto convincimento si concluderà tuttavia con un interrogativo eloquente che farà capire con quale spirito Amin si appresta ad affrontare l'incontro, o meglio, gli incontri che lo attendono.
Gabriele Nunziati08/09/2017, 14:00