Note di regia di "Arianna"
Arianna mi è quasi caduto addosso dal nulla. Ero lì che mi apprestavo a partire per un lavoro quando per caso ho conosciuto Andrea e questo suo progetto e, in men che non si dica, ero li a programmare le cose di modo di realizzare Arianna nel poco tempo a disposizione. E di questa fretta la storia si è alimentata perché non sapevo ancora come sarebbe venuto, non avevo ancora la visione di quello che sarebbe stato poi il lavoro finito, ma da subito ho avvertito l’urgenza di raccontare questa storia universale nella sua semplicità. Perché Arianna non è solo la storia di una ragazza trans MTF che fatica a trovare il proprio posto nella società, è molto di più di più. È lo spaccato di quello che la nostra società è ormai divenuta, Arianna è una giovane che non trova lavoro per via di un sistema ormai non più meritocratico, Arianna incarna chiunque non trovi posto nella società perché ha scelto di essere se stesso invece di omologarsi all’etichetta che gli è stata assegnata, Arianna rappresenta i sogni e le speranze di una generazione che vanno a sbattere rovinosamente contro i pregiudizi e le “poltrone” delle passate generazioni. Per raccontare questa storia pertanto non potevo non servirmi di una troupe di giovani ma soprattutto amici. Pressbook Arianna di David Ambrosini Crediti non contrattuali Gente che con Arianna condivide il talento e la passione per quello che fa ma che purtroppo è costretta a galleggiare in questo limbo dal quale ci si salva solo con le proprie forze. I momenti di crisi sono tanti, la voglia di mollare ci assale spesso, ma con i giusti compagni di viaggio e con la giusta caparbietà (e tanta, tanta forza) la propria strada la si può trovare, cosi come ha fatto Arianna. La vera difficoltà del corto era, visto l’argomento trattato, scadere in macchiette o rimanere superficiali quindi ho scelto di percorrere l’unica strada possibile: raccontare le cose così per quello che sono, senza cadere in giudizi personali. Arianna fa il suo percorso e noi la seguiamo, le siamo a fianco per tutto il tempo e viviamo sulla nostra pelle quello che vive lei, condividiamo le sue gioie e i suoi dolori, per una giornata, forse la più importante, quella in cui la ragazza, passando per l’ennesimo rifiuto, si trova davanti ad un bivio. Ecco quindi che nessuno è cattivo in questo racconto: non è lo è l’avvocato che riconosce i meriti della giovane ma è costretto a difendersi dalle conseguenze che l’assunzione di Arianna comporterebbe; non lo è la sua segretaria che osserva tutto e si limita a ricordare quella che è la morale comune, sbagliata forse, ma insindacabilmente presente e giudicante.
David Ambrosini