VENEZIA 74 - "La Vita in Comune"
Un sindaco che non sa reggere il peso della sua carica; un delinquente che in carcere riscopre la poesia; suo fratello, che sogna ancora di fare il colpo del secolo, sono i protagonisti di una poetica storia ambientata in un immaginario paesino, disperso ai limiti della Puglia. "
La vita in comune", diretto da
Edoardo Winspeare, è un film dai toni leggeri che con ironia e sincerità racconta le problematiche di
Disperata (questo il nome del desolato paese) e dei suoi abitanti.
Winspeare mette in scena una storia a volte ai limiti del paradossale che riesce sempre ad alimentare l'attenzione del pubblico. Le situazioni, sebbene spesso assurde, riescono a non tradire mai la credibilità. Lo spettatore si tuffa nella storia, ride, si diverte e ci crede. Probabilmente anche perché, se si ha avuto modo di conoscere persone in paesini sperduti dell'estrema Puglia, si sa che questi personaggi, così estremi e caratterizzati, possono essere reali. Nel film vengono ovviamente portati all'eccesso, rasentando il grottesco, ma esistono.
A convincere sono anche gli attori, alcuni dei quali non lo sono di mestiere, fra cui brilla
Antonio Carluccio nei panni di Angiolino che conquista sia per l'interpretazione (ci si chiede quasi se stia interpretando se stesso), sia per il personaggio verace e bizzarro. Merito dunque al regista che ha creato un gruppo valido e convincente.
Una commedia simpatica e godibile che ci conduce, attraverso la crescita e il cambiamento di un gruppo di disperati, verso la speranza che alla fine lo siano un po' meno.
Elisa Pulcini02/09/2017, 18:09