PERSO III - Dal 23 settembre al 1 ottobre a Perugia
Dal 23 settembre al 1 ottobre il capoluogo umbro diventerà crocevia del documentario sociale con la terza edizione del
PerSo - Perugia Social Film Festival: ospiti da tutto il mondo e tanti nuovi sguardi cinematografici, attenti e originali, sulla nostra realtà. I titoli in concorso – divisi in cinque categorie – sono oltre trenta, con un ricco programma che prevede incontri, dibattiti, convegni ed eventi collaterali, oltre alle decine di proiezioni che animeranno le quattro sale del centro storico: Méliès, PostModenissimo, Sant’Angelo e Zenith. Tutti gli eventi, come di consueto, saranno ad ingresso gratuito.
Questa mattina in conferenza stampa sono intervenuti l'assessore alla cultura della Regione Umbria
Fernanda Cecchini ("
Questo Festival è un'occasione di crescita non solo per l'Umbria ma a livello nazionale"), il Sindaco di Perugia
Andrea Romizi ("
Il PerSo ha saputo innovare con spirito creativo e di rigenerazione del territorio, contribuendo a rendere accessibili argomenti che non sempre lo sono, vuoi per la loro complessità, vuoi per i pregiudizi che spesso li accompagnano"), il presidente della Fondazione La Città del Sole - Onlus
Stefano Rulli ("
Il Festival è un ponte tra il "fare" e il "comunicare". Non solo quel che fa la nostra Fondazione ma anche quel che si fa in Umbria su questi temi e, attraverso i documentari, guardare le esperienze che arrivano da altri luoghi di tutto il mondo").
L’edizione 2017 presenta importanti novità e "cambi della guardia". In primis la neo-presidenza di
Giovanni Piperno, un documentarista tra i più accreditati e premiati nel panorama italiano del Cinema del Reale, portatore di una visione cinematografica originale sempre improntata alla ricerca sui linguaggi e connotata da un forte impegno sociale: "
Questo è in parte un Festival laboratorio" - ha sottolineato - "
perché oltre a vedere film inediti in Italia e il meglio di quel che c'è in giro per il mondo, c'è un concorso dedicato ai promo. Aiutare i film makers a trovare strade per sviluppare i loro progetti oltre a proporre appuntamenti utili per chi vuole fare questo mestiere significa aiutare davvero chi vuol fare questo mestiere".
Nuova anche la Direzione artistica, con
Giacomo Caldarelli,
Ivan Frenguelli e
Andrea Mincigrucci, ovvero i giovani esercenti cinematografici che hanno realizzato il PostModernissimo, primo multisala dell'acropoli perugina. Il punto di vista nuovo che hanno voluto portare nella selezione del PerSo Award parte dalla presa di coscienza di un mondo in cui la guerra rimane il motore dei destini dei popoli: "
I film che sono arrivati sono legati da un filo rosso" - hanno puntualizzato - "
il tema del conflitto; non solo le guerre, ma i conflitti che possono investire ogni aspetto della vita". Non a caso, ad aprire il festival sarà l’anteprima italiana fuori concorso "
La Bataille de Mossoul", di Bernard-Henri Lévy.
Come l’anno scorso, accanto alle anteprime italiane che gareggiano nella sezione PerSo Award, ci sono i documentari già premiati in importanti festival internazionali (ai quali è dedicata la categoria PerSo Masterpiece) e i cortometraggi del PerSo Short Award. Il programma, appena ufficializzato, offre uno spaccato vasto e multiforme di tante diverse realtà: dal transito lungo la frontiera tra Croazia e Slovenia (Borders di Damjan Kozole) ad un piccolo villaggio di pescatori sul Mar Baltico (Last season di Slawomir Witek), dalle rovine del genocidio armeno (The Others di Ayse Polat) ai treni che tagliano l’Est Europa portando memorie e profezie (Treblinka di Sérgio Tréfaut), dagli affreschi silenziosi di una Cina che si trasforma (A Yangtze Landscape di Xu Xin) alla complessa riflessione, in bilico tra linguaggio e sentimento, in un'Argentina raccontata da uno sguardo orientale (El futuro perfecto di Nele Wohlatz). E, ancora, dalle agghiaccianti ritualità del turismo della morte (Safari di Ulrich Seidl) alle controverse panoramiche che raccontano frammenti d’Italia ("Cinema Grattacielo" di Marco Bertozzi, "Liberami" di Federica Di Giacomo, "Varichina" di Mariangela Barbanente e Antonio Palumbo). Senza dimenticare i promo, brevi anteprime di progetti che diventeranno un film, sui quali il festival investe con il premio PerSo da non perdere, e le produzioni legate alla nostra regione che concorrono nella sezione Umbria in celluloide.
A valutare i titoli in concorso ci saranno sei giurie. Quella ufficiale sarà composta dal distributore Vieri Razzini, dai registi Wilma Labate e Giovanni Cioni, dal produttore Wout Conijn e dal critico cinematografico Maurizio Di Rienzo. Poi la giuria speciale delle detenute, in collaborazione con la Casa Circondariale di Perugia-Capanne, quella dei richiedenti asilo e rifugiati nonché quella della redazione di FilmTV. Agli spettatori presenti in sala, infine, verrà chiesto di votare a fine proiezione durante le giornate del Festival assegnando un premio nella categoria PerSo Award. Tra le novità 2017 c’è anche il prezioso sodalizio con il Premio Solinas Documentario per il Cinema – costruito nella logica di valorizzare la condivisione ideale e progettuale che anima i due festival – che, tra le altre cose, porterà a Perugia la fase finale e la premiazione dell’importante concorso romano; anche i giurati del Premio Solinas assegneranno un riconoscimento durante il PerSo.
Tra le proiezioni fuori concorso l’ormai consueta retrospettiva dedicata al Cinema della Follia – che quest’anno ospiterà due documentari del presidente Piperno, "Cimap! Cento italiani matti a Pechino" e "This is my sister". A margine delle proiezioni alcuni incontri pubblici dalla forte risonanza, come l'importante dibattito con i rappresentanti del MiBACT (presente il Direttore generale per il Cinema Nicola Borrelli) e di alcune istituzioni umbre dedicato alla nuova Legge Cinema e Audiovisivo. Poi una lezione tenuta dal sound designer Mirco Mencacci e una conferenza sul Found footage. Da sottolineare anche l'incontro Terremoto: raccontare per ricostruire, mentre uno spazio sarà destinato alla presentazione di frammenti di montaggio del progetto Laboratorio Nuvole, curato da Giovanni Cioni con i detenuti del Carcere di Perugia-Capanne.
13/09/2017, 14:59