Note di regia di "In Arte Nino"
Pensando al percorso di mio padre, ho tentato di raccontare la sua storia, un miscuglio di dramma, sacrifici e commedia, con lo “stile” che Nino ha sempre prediletto: quello dove la risata è pronta a stemperare il momento drammatico, e dove la commozione a volte finisce per sopraffare il divertimento. Uno stile non facile, quello dei maestri della “commedia all’italiana”, che molto umilmente ho cercato di seguire, insieme alla cura nella ricerca degli ambienti e dei toni fotografici, per ricostruire il sapore di quei vent’anni. E poi, c’era la cosa più importante di tutte: la scelta del protagonista. Una scelta, in questo caso, molto difficile, perché bisognava trovare un grande attore, capace di interpretare un “mito” del cinema italiano. Così, il mio pensiero è andato a Elio Germano, che si porta dentro un “dna artistico” molto simile a quello di mio padre, e come lui sa entrare nella pelle e nelle emozioni dei suoi personaggi. Elio, che ha molto amato Nino, ha accettato con entusiasmo la sfida, partecipando anche alla stesura della sceneggiatura, e con la sua straordinaria capacità interpretativa, ci ha restituito un giovane Nino Manfredi, emozionante, ironico, tenero e divertente, supportato in questo difficile compito da un nutrito cast di bravissimi attori. E a tutti loro va il mio affettuoso Grazie.
Luca Manfredi