TRIESTE SCIENCE+FICTION 17 - L'ORA DEL BUIO
Domenico Emanuele De Fedis, con il cortometraggio "
L’Ora del buio", è stato capace di creare una narrazione che, pur basandosi su pochissimi elementi, tiene lo spettatore col fiato sospeso, mantenendolo in uno stato di ansia, dall’inizio alla fine del girato. Protagonista è una bambina che, terrorizzata perché vittima di un rapimento da parte di una donna anziana, piange e respira affannosamente. La ragazzina, avvolta in un ambiente totalmente tenebroso, riesce a sfruttare un momento di distrazione della rapitrice per contattare la polizia nella speranza della salvezza. L’aurea misteriosa di cui è ricoperta la donna incrementa notevolmente la suspense e spinge il pubblico a ricercare costantemente con lo sguardo il volto ignoto. Questo, però, rimane tale fino agli ultimi istanti dalla pellicola. A questi elementi di sconforto, si aggiunge la macabra conclusione che lascia perplessi ed esterrefatti, perché inaspettata.
Il tutto si svolge all’interno di uno spazio circoscritto in cui ogni possibile collegamento con l’esterno è sbarrato. La luce filtra solamente dalla vetrata opaca di una finestra dalle dimensioni ridotte, ridotte come le possibilità di salvezza della bambina. Il buio domina l’ambientazione mentre le pareti comprino e allo stesso tempo amplificano le angosce di chi cerca invano di lasciarsele alle spalle.
Gabriele Nunziati03/11/2017, 17:20