LIBERO TEATRO IN LIBERO STATO - Il libro di Flavio Sciolè
Esce il 9 novembre 2017 il volume 'Libero Teatro In Libero Stato' di Flavio Sciolè pubblicato dalla Holy Edit. Il libro raccoglie nove testi teatrali dell’autore scritti-portati in scena tra il 1993 ed il 2008. Tra gli altri sono presenti ‘Il Re è Pazzo’, ‘Bambole’, ‘Icaro Caro d’oro cosparso’, ‘Cerchi’ e ‘Psicosi atea’. La prefazione è curata da Graziano Graziani. Nel volume troviamo anche manifesti estetici, testi dell’autore e la teatrografia. Sciolè con Teatro Ateo, in circa un ventennio, ha sfaldato le strutture obsolete del teatro italiano: il suo antiteatro ha fatto irruzione su palchi colmi di polvere, la sua recitazione inceppata ha codificato nuove vie. La Holy edit, fondata e diretta da Luca Torzolini, si presenta sul mercato italiano con questo primo titolo dichiarando fin da subito il suo interesse per autori fuori dagli schemi e d’avanguardia. La Holy Edit cura anche la distribuzione di opere letterarie, attualmente nel proprio catalogo ci sono, tra gli altri, Silvano Agosti e Dario Fo.
Lo scorso 24 Ottobre a Roma, presso l’Ambasciata del Messico Italiana, è stato presentato il libro ‘Dramaturgia Italiana Contemporánea’ che contiene la versione italiana e la traduzione spagnola dei monologhi di 16 autori italiani, tra questi anche il testo 'Il Re è Pazzo' di Flavio Sciolè. La presentazione rientra nell’evento ‘Italia chiama Messico- drammaturgie a confronto’ promosso dal CENDIC (Centro Nazionale Drammaturgia Italiana Contemporanea) con il sostegno del Ministero per i Beni e le attività culturali e con la collaborazione dell’università ‘La Sapienza’ di Roma. Il progetto nasce da una collaborazione tra il CENDIC e l’Istituto di Ricerche Estetiche dell’Università di Guadalajara.
A fine ottobre è uscito sul canale YouTube della casa discografica Kutmusic il videoclip '
Devil dinosaur' di Cytherea girato da Sciolè.
Nella prefazione di 'Libero Teatro In Libero Stato', Graziano Graziani scrive: ” …sono però immagini in qualche modo rappresentative di un percorso artistico che si è edificato attorno ad alcuni rovelli come l’afasia, l’autolesionismo, il linguaggio spezzato, l’eloquioinceppato, l’assenza di un referente della rappresentazione – che non può neppure definirsi tale perché non “rappresenta” alcunché – il gusto per la frammentazione semantica, l’esplosione del senso, l’anarchia espressiva che però si esplicita dentro un rigore performativo che Sciolè chiama “antimacchina attoriale”. Perché in un teatro compiutamente ateo tutto è contestazione degli Dei del teatro, la scena si trasforma in antiscena, la drammaturgia in antidrammaturgia, il corpo che occupa il palco è quello di un antiattore, che segue i percorsi di un’antiregia e si muove all’interno di un’antiscenografia.”
Flavio Sciolè (1970) agisce nel cinema, nel teatro di ricerca, e nella performance. Ha all’attivo circa 400 opere video proiettate-premiate-segnalate in centinaia di Festivals nazionali ed internazionali. Oltre 1000 le proiezioni in Italia (Rai Uno, 52a Esposizione Internazionale D’Arte La Biennale di Venezia 2007, MACRO, Romaeuropa) e nel mondo (Usa, Francia, Portogallo, Marocco, Grecia, Finlandia, Romania, Lituania, Macedonia, Argentina, Inghilterra, Germania, Russia, ecc). Nel 2016 ha pubblicato la raccolta "Nel decadere infranto ed altre poesie" (Sigismundus editrice). A Marzo gli è stata dedicata una retrospettiva:‘Ceremony for Sciolè. Sussidiario Antilogico di un Antiartista’ dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Pescara (100 video in proiezione, curato da Silvia Moretta).
08/11/2017, 18:03