Note di regia di "My War is not Over - La Mia Guerra non è Finita"


Note di regia di
Raccontare, dare voce a un protagonista dei nostri tempi. Un uomo straordinario che con il suo lavoro ha contribuito ad alleviare la sofferenza di tante persone. Ciò di cui Harry Shindler si occupa è la memoria. Una memoria storica, che sovente diventa memoria personale. Da anni, Harry, recupera, ricostruisce le vite e le morti di molti soldati alleati, di partigiani caduti nella liberazione d’Italia. Lo fa per i figli e i parenti di questi uomini, ma anche per cercare di dare voce a queste morti e a ciò che ancora oggi significano. La maggior parte dei morti tace, non dice più niente, ha già detto tutto. Per questi caduti invece, non è così. Loro continuano a parlare. Per chi vuole ascoltare, ovviamente. Certo non è facile entrare in queste vite.

È come se il tempo si fermasse e la memoria ricevesse uno schiaffo. Un pensiero che si trasforma in un ricordo intenso e brutale di persone mai conosciute ma verso le quali provo una grande riconoscenza. Penso a cosa ho costruito in questi anni e se ho dato una risposta soddisfacente alle domande che queste giovani vite ancora mi fanno. Può suonare un po’ retorico, ma questa è la domanda che mi viene spontanea: che cosa ho fatto, per meritarmi questi sacrifici. Ogni visita a una tomba di un soldato morto nella seconda guerra mondiale è un dialogo in cui le risposte precedono tutto quanto noi possiamo dire. Hanno dato la loro vita e noi siamo venuti qui per ascoltare cosa hanno ancora da dire su di noi. In questi luoghi è custodito tutto ciò che abbiamo fatto di buono dalla fine della guerra.

Bruno Bigoni