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CRUXMAN - L'eterna lotta tra il bene e il male


Un supereroe italiano nel film diretto Filippo Grilli e prodotto da Gpg Film.


CRUXMAN - L'eterna lotta tra il bene e il male
Cruxman
Una cittadina italiana di periferia, in cui il malaffare e la criminalità stanno prendendo il sopravvento, diventa improvvisamente il centro dell’azione di un supereroe, che un po’ come Batman a Gotham City, cerca di riportare la situazione all’ordine. La comparsa di questa figura misteriosa, che viene denominata dai giornalisti "Cruxman", coincide con l’arrivo in paese di un giovane prete, Don Beppe, mandato lì dal sacerdote proprio per sostenere la cittadinanza. È quindi il soprannome del supereroe a dare il titolo al film diretto da Filippo Grilli.
Come spiegato dallo stesso regista, il budget a disposizione per la realizzazione di questo film era limitato (il costo si è aggirato infatti intorno alle 20.000 €) e questo limite risulta evidente soprattutto nella riproduzione delle scene d’azione e di combattimento, che si presentano poco credibili e non molto efficaci. Altro punto debole del film sono i dialoghi tra i personaggi, che in alcuni passaggi sono innaturali o poco spontanei.

Il film è portatore di un messaggio profondo che si evince chiaramente grazie ad una narrazione fluida e facilmente comprensibile. La pellicola si fonda sul rapporto e sul contrasto tra il bene e il male. Il mondo criminale viene dipinto con una vena canzonatoria, evidenziando così in maniera comica i tratti tradizionalmente più grotteschi della criminalità. In contrapposizione alla dimensione del malaffare si ha quella sacra. La figura del giovane e dinamico prete, inserito in questo ambiente fervidamente religioso, non vuole essere un’esaltazione della chiesa cattolica, bensì la rappresentazione di una serie di valori e di principi che si pongono sì alla base della religione, ma che posseggono una valenza universale che valica i confini del credo personale. Don Beppe perciò più che un prete è il simbolo di un modello valoriale, di come tutti noi membri di una società dovremmo impostare le linee maestre della nostra vita e le relazioni con gli altri individui. Il messaggio che il regista ha voluto mandare con questa pellicola può essere ben riassunto con la frase: “prendete in mano la vostra vita e fatene un capolavoro”, perché ciascuno di noi nella propria quotidianità può essere un supereroe, ciascuno di noi ha il potere per fare la differenza in questo mondo.


Gabriele Nunziati

28/01/2018, 08:31