ANCHE SENZA DI TE - I mille dubbi di Sara
Prima regia di
Francesco Bonelli, dopo sceneggiature, auto regia, interpretazioni e tanto cinema alle spalle a cominciare dal 1980 quando fu protagonista di "
Voltati Eugenio" di
Luigi Comencini, a soli 12 anni.
In "
Anche senza di Te", Bonelli (con i co-autori
Valentina Mezzacappa, e Claudio Dedola) mette molte cose, tanti argomenti e situazioni, dialoghi e personaggi per cercare di creare un prodotto ricco e sostanzialmente differente dalle commedie sentimentali italiane contemporanee.
In questo che sembra essere un grande racconto, la linea principale è scritta sulla protagonista Sara,
Myriam Catania, insegnante elementare che vive con i mille dubbi della sua età: matrimonio, stabilità, realizzazione nel lavoro, felicità, attacchi di panico. Intorno a lei si muovono gli altri personaggi che entrano ed escono dalla sua vita creando situazioni che nascono e crescono, e qui cominciano i problemi, senza troppo lasciare il segno nella storia.
Il limite di "
Anche senza di Te" infatti arriva proprio dalla troppa carne al fuoco che finisce per essere mal gestita e sicuramente poco approfondita, lasciando il film su un piano che è difficile riconoscere. L’argomento sociale sull’insegnamento e la scuola è appena accennato e scompare dietro alle pulsioni sentimentali di Sara che scompaiono a loro volta dietro agli incontri con la psicologa, personaggio utile a farle dire a voce alta i suoi pensieri e a ricevere risposte scomode che ogni spettatore avrebbe voglia di darle.
Malgrado gli interpreti ce la mettano tutta per far vivere i loro personaggi,
Nicolas Vaporidis e Matteo Branciamore in testa, i dialoghi e le scene, girate spesso con un’unica inquadratura, non aiutano certo lo sviluppo del film.
Myriam Catania si agita forse troppo e fa fatica a tirar fuori, malgrado l’aiuto della psicologa, il disagio che dovrebbe renderla interessante almeno fino al raggiungimento di una soluzione.
02/03/2018, 11:36
Stefano Amadio