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CORTONERO IV - I vincitori


CORTONERO IV - I vincitori
CortoNero
E alla fine è stata una due giorni magnifica. Sala piena, applausi, partecipazione, interesse altissimo.
Non era facile, tra mille eventi, partita del Napoli e una pioggia insistente che ha riportato in città un pezzettino d’inverno, riempire Galleria Toledo. Ma CortoNero ce l’ha fatta. Vincendo una scommessa che apre di fatto una nuova stagione per la kermesse cinematografica pensata e voluta da Gennaro Maria Cedrangolo e dalla crew di 400ml. Dieci anni fa la prima edizione. Nel week end scorso una quarta puntata attesa e apprezzata. A dimostrazione del fatto che manifestazioni così, a Napoli, mancano quasi del tutto. E la conferma è nelle parole di Laura Borrelli, l’attrice che si è portata a casa il premio speciale Gialli.it per la migliore interpretazione con il corto Per Errore firmato da Raffaele Ceriello: “Noi attori – ha detto dal palco la brava interprete napoletana – abbiamo bisogno di occasioni, per crederci. E CortoNero ce ne offre una importante”. Applausi, entusiasmo, ma erano solo gli ultimi minuti di un ‘viaggio’ che era cominciato già il giorno prima con una due ore di corti, seguita in silenzio, nel buio della sala offerta da Rosaio Squillante, altro grande ‘amico’ e fan di CortoNero. 17 ‘piccoli film’, quelli di sabato, che rappresentavano solo la prima parte dei 34 selezionati dallo staff di CortoNero tra gli oltre 900 inviati alla segreteria del Premio.
Il pubblico ha gradito, commentato, ed è rimasto incollato alle poltrone fino a tarda sera. Ed è anche tornato, il giorno dopo, domenica. Quando oltre ai nuovi 17 cortometraggi erano previsti anche due appuntamenti imperdibili. La presentazione del Laboratorio di ‘scrittura Noir’ della Scuola di Cinema di Napoli e l’attesa premiazione.
Per il laboratorio a salire sul palco sono stati il bravo, e grande esperto di cinema e di gialli, Giuseppe Cozzolino, e la scrittrice Simonetta Santamaria.
A loro, il compito di spiegare le differenze che puntellano il complesso mondo del mistery. Tra generi e sottogeneri (Noir, Nero, Mistero, Giallo, Crime Story) che si accavallano e si intrecciano. Sono stati bravi e intriganti Cozzolino e Santamaria, e la serata se n’è scivolata via veloce, con applausi a scena aperta per i cortometraggi che poi hanno anche vinto la IV edizione di CortoNoir.
Già. I premi offerti dalla Scuola Di Cinema di Napoli C’era molta curiosità tra il pubblico. Alla fine la giuria composta da: Francesca Amitrano_direttrice della fotografia, Marco Mario de Notaris_attore e regista,Simonetta Santamaria_autrice e scrittrice, Giuseppe Colella_direzione Napoli film festival e Maria di Razza_regista hanno decretato i vincitori:

1° classificato
La leccion di Hugo Gomez (SPAGNA)
Un esempio di corto “nero”, nel vero senso del termine. Nero, ansiogeno. Un utilizzo sapiente delle dinamiche del genere, inserito in un discorso più ampio sui diritti civili e sulla politica internazionale. Il genere come strumento per raccontare la società e non come mezzo fine a se stesso. Mix perfetto di sceneggiatura, regia e interpretazione.

2° classificato
Freddo dentro di Valerio Burli (ITALIA)
Un corto elegante, ben fotografato: tra Hitchcock e Tarantino con una buona dose di perturbante. La vicenda della donna delle pulizie – versione al femminile del Mr Wolf di Pulp fiction – che senza battere ciglio ripulisce da ogni cosa le stanze dell’albergo in cui lavora, ci disturba, ma la regia non indugia sui dettagli morbosi e macabri, regalandoci un enigmatico e liberatorio abbraccio finale, che sa di perdono, o di liberazione.

Menzione speciale/1
Framed di Marco Jemolo (ITALIA)
Valido stop motion, sul tema del metaracconto che evidenzia un ottimo lavoro di squadra nella sua complessità tecnica: un modellino di plastilina scopre di essere solo un pupazzo nelle mani degli altri, “framed”, intrappolato nel quadro dell’immagine, per sempre. Più nero di così…

Menzione speciale/2
Cod di Onur Dogan (TURCHIA)
Un cortometraggio che richiama stilemi del surrealismo, un onirismo cinematografico fotografato in bianco e nero per descrivere una routine alienante, in cui l’essere umano non è che una coazione a ripetere, un codice a barre, un ingranaggio di un sistema che lo rode dall’interno.

Ora tocca attendere la V edizione. Galleria Toledo si è già candidata ad ospitare la kermesse l’anno prossimo. Si aspetta solo che le istituzioni si accorgano di questo gioiellino che va protetto e rilanciato.

22/03/2018, 20:51