Festival del Cinema Città di Spello e dei Borghi Umbri
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Note di regia di "Storia di una Vita Sospesa"


Note di regia di
Storia di una Vita Sospesa
Il film vuole portare alla luce un’esperienza universale: quella di vivere la propria vita col peso del passato, col fardello di un evento col quale non ci siamo mai appacificati. Sarà in questa esperienza che ci condurrà il protagonista: a tu per tu con il senso di colpa. Il valore della memoria appare come un elemento portante della storia dal quale non si può prescindere per delineare la nostra esistenza. Capire chi siamo comprendendo esattamente da dove veniamo. Dovremo percorrere un sentiero a ritroso per ritrovare noi stessi. Il testo cinematografico, fortemente metaforico, vuole essere segnale di speranza per chi ha sepolto il suo segreto inconfessabile, per chi voglia far pace con se stesso e liberarsi dalle proprie catene. Scavando nell’interiorità del personaggio il film mette in relazione il rapporto inscindibile fra presente e passato
evidenziando quanto gli avvenimenti trascorsi siano artefici della costruzione del nostro futuro. Riprendendo le parole di Maria Montessori “il bambino è il padre dell’uomo”, il film eleva così la memoria a valore assoluto della persona.

Jacopo Payar