SENSIBILE - L'importanza della consapevolezza
La
Sensibilità Chimica Multipla e l’Elettrosensibilità sono due patologie molto gravi, ma sfortunatamente ignote alla stragrande maggioranza dell’opinione pubblica, che affliggono una fetta sempre più consistente della popolazione.
Sensibile, documentario diretto da Alessandro Quadretti, ha l’intento di istruire il pubblico su questo tema di capitale importanza.
Le testimonianze personali raccolte nella pellicola accendono la luce su una realtà sconvolgente e inaspettata. Le persone intervistate, perlopiù di sesso femminile (in quanto queste due patologie colpiscono principalmente le donne), raccontano non solo cos’è la malattia ma soprattutto quali sono le condizioni di vita per chi ne è affetto. Si scoprono così le enormi difficoltà che ogni giorno devono coraggiosamente ma inevitabilmente affrontare. Ogni azione diventa un ostacolo quasi insormontabile, perfino dormire con tranquillità risulta un’ardua impresa. Questi disagi hanno poi pesanti conseguenze per le stesse relazioni umane, che vanno drasticamente a deteriorarsi.
Oltre alla dirette difficoltà e problematiche causate dalle malattie, il documentario si sofferma su un’altra situazione trasversale, ma che va ugualmente a colpire e ad incidere negativamente sulla qualità della vita dei malati: l’assenza totale dello stato italiano, che non riconoscendo queste due patologie rende più difficoltoso l’ottenimento di alcune forme di sostegno e di certe facilitazioni. Molti di loro infatti sono spesso costretti ad andare all’estero per potersi sottoporre a determinate cure e sono obbligati, non esistendo alcuna agevolazione fiscale, a spendere ingenti quantità di denaro per rendere gli ambienti di vita quotidiana consoni alle loro esigenze.
Il tema sollevato dal documentario, il primo in Italia ad affrontare l’argomento, è pressante ed effettivamente ignoto ai più. Il lungometraggio lo tratta attraverso due direttrici: da un lato informa il grande pubblico sull’esistenza e sui caratteri di queste malattie, dall’altro muove una critica serrata al disinteresse dello stato, invitandolo ad un’assunzione di responsabilità che si fa sempre più necessaria e vitale. La speranza del regista è quella di sensibilizzare il pubblico per instillare così il germe del cambiamento.
Gabriele Nunziati
04/05/2018, 09:02