VILLA VISCONTI BORROMEO LITTA - Presentato il film
In occasione della visita a Villa Litta, è stato oggi presentato alla stampa il film documentario ‘
VILLA VISCONTI BORROMEO LITTA. Quattro secoli di storia, un viaggio nel tempo tra delizie, arte e giochi d’acqua’, scritto e diretto da Francesco Vitali con la collaborazione di Claudia Botta, prodotto da Francesco Vitali, Comune di Lainate, Associazione Amici di Villa Litta Onlus e Giuseppe Riva.Il film è il racconto di quattro secoli di storia di una villa e dei suoi segreti ma è anche un prezioso strumento per far conoscere, ad un pubblico sempre più numeroso in Italia e all’estero, le meraviglie che racchiude: il suo Ninfeo, le sue serre, i suoi palazzi, le sue sculture e i giochi d’acqua, ma soprattutto la storia di colui che l’ha creata, Pirro I Visconti Borromeo, conte di Brebbia, sognatore, mecenate e uomo di cultura nella Milano spagnola alla fine del XVI secolo.
La realizzazione del film ha permesso di mostrare la riqualificazione di un sito che negli anni ‘70 era ridotto ad un rudere, grazie all’impegno e al sostegno di tanti mecenati pubblici e privat,i e alla perseveranza del Comune di Lainate, proprietario del parco e della villa, che ancora oggi prosegue nel recupero di altre stanze e al mantenimento del parco e del Ninfeo insieme ai volontari della Associazione degli Amici di Villa Litta, senza il cui prezioso aiuto non sarebbe possibile l’apertura del museo e i percorsi con le visite guidate; di riallacciare e rafforzare i rapporti con musei internazionali che oggi accolgono alcune delle opere che furono create per questo giardino di delizie, tra cui il Museo Poldi Pezzoli di Milano, il Museo del Louvre, la National Gallery of Art di Washington e l’Ermitage di San Pietroburgo, ma anche con altri musei e istituti d’arte lombardi e nazionali; di collaborare con valenti artigiani e sartorie (Lo Bosco e Arrigo Costumi) che hanno realizzato splendide riproduzioni, fedeli ai dipinti originali, di abiti tipici del 1500 e 1600 indossati dagli attori per le ricostruzioni storiche, argomento dell’intervento tenuto nel corso della mattinata da Claudia Botta, docente di progettazione per il Costume all’Accademia di Brera di Milano.
Durante il suo intervento Giorgio Picozzi, rappresentante della Famiglia Litta, ha ricordato il ruolo fondamentale che essa ha avuto, a partire dagli anni venti del Settecento fino agli anni sessanta dell’Ottocento, per la trasformazione dei giardini, del Ninfeo e dei Palazzi secondo il gusto dell’epoca, avvalendosi di artisti come gli scultori Donato e Francesco Carabèlli e il pittore prospettico Giuseppe Levati, e di come Agostino Litta sia stato il principale mecenate di Johann Christian Bach, ultimo figlio di Sebastian.
Infatti, un ruolo fondamentale e centrale nel film è interpretato dalla musica. Lo spettatore viene accompagnato per tutta la durata del film da musica coeva, la cui scelta non è casuale ma nasce da una volontà di coerenza dal punto di vista documentaristico e proprio per restituire ciò che si ascoltava e suonava realmente nelle varie epoche affrontate. Una ricerca complessa, su quegli autori che nelle varie epoche lavoravano e componevano per le varie corti e nobili signori. Un esempio fra tutti sono le composizioni musicali de “La pellegrina” composte in occasione del matrimonio tra Ferdinando I de’ Medici e Cristina Lorena, a Firenze nel 1589, dove Pirro e la sua corte furono invitati. Facendo un salto temporale, troviamo Johann Christian Bach, che dal 1754 diventa maestro di cappella per la famiglia Litta, protetto e seguito da Agostino Litta, che lo fa studiare a Bologna da uno dei maestri più conosciuti in tutta Europa, Giovanni Battista Martini. Altro elemento che lega la famiglia Litta e la musica, in particolare Pompeo Litta, è la nascita del Teatro alla Scala: il terreno su cui sorge fu acquistato dai Litta per la sua costruzione.
Il docu-film “VILLA VISCONTI BORROMEO LITTA, QUATTRO SECOLI DI STORIA, UN VIAGGIO NEL TEMPO TRA DELIZIE ARTE E GIOCHI D’ACQUA”, frutto di una accuratissima e attenta ricerca da parte di Francesco Vitali, ripercorre la storia culturale e artistica di questo patrimonio unico nel suo genere, la straordinaria impresa di Pirro I nel trasformare un rudere agricolo di proprietà della famiglia Visconti Borromeo in una “Villa di delizie” e i successivi 400 anni di storia e di arte di questa dimora. Protagonista indiscussa è proprio l'antica Villa di Lainate, ideata e costruita tra il 1585 e il 1589 dal Conte Pirro I con lo scopo di stupire e divertire i suoi visitatori. Grazie al lavoro di alcuni tra i più importanti artisti dell'epoca, tra i quali Martino Bassi, Camillo Procaccini, Marcantonio Prestinari, Francesco Brambilla, guidati da Giovan Paolo Lomazzo, l'abitazione signorile si arricchisce progressivamente di una vasta collezione e di uno splendido giardino animato da un sistema di giochi d'acqua che il romanziere Stendhal loderà nel 1817, dopo il suo celebre viaggio in Italia. Dopo la morte del Conte di Brebbia, avvenuta nel 1604, la tradizione di mecenatismo verrà proseguita dai suoi successori e il suo ricco patrimonio artistico ampliato. È così che, a partire dalla sua magnifica ascesa, la Villa, rappresentata nel docu-film da una voce femminile fuori campo, guida lo spettatore attraverso i secoli, insieme alla voce dello stesso Pirro I, con particolare attenzione alle trasformazioni architettoniche e all'evoluzione artistica del complesso cinquecentesco, per continuare con le importanti personalità storiche che l'hanno abitata o visitata nel corso dei secoli. La narrazione è alternata da immagini d'archivio che permettono di ammirare la Villa come è oggi e come era ieri, e da interviste con esperti d'arte, di storia e costume, tra cui il Professore Alessandro Morandotti, al cui prezioso lavoro, iniziato negli anni '80, si deve la ricostruzione della storia della Villa e del suo fondatore.
Inoltre, con l'aiuto della tecnologia, lo spettatore avrà la possibilità di visualizzare e rivivere il posizionamento originale di alcune delle opere d'arte commissionate ed acquistate per la Villa da Pirro I, oggi ospitate nei maggiori musei del mondo, tra le quali: la bella scultura di Adone, scolpita da Marcantonio Prestinari tra il 1600 e 1602, forse la sua prima opera giovanile, in origine nei giardini della Villa e ora al Museo del Louvre; o le due bellissime sculture in bronzo di Venere e Bacco, create per il Ninfeo di Lainate verso la fine del XVI secolo-inizio XVII secolo, ora appartenenti alle collezioni della National Gallery of Art di Washington; quattro dipinti di grande valore artistico venduti allo zar di Russia intorno al 1867 dalla famiglia Litta, tra i quali spicca la Madonna Litta attribuita a Leonardo da Vinci e l’Apollo e Marsia del Bronzino. Le ricostruzioni tridimensionali daranno allo spettatore un’idea di come la villa era adornata da questi capolavori tra il XVI e il XVIII secolo.
19/07/2018, 09:09