MAKHNO - Intervista al regista Sandro Bozzolo
All'ultimo
gLocal Film Festival di Torino il premio Cinemaitaliano.info al miglior cortometraggio documentario è stato vinto da "
Makhno" di
Sandro Bozzolo. Lo abbiamo intervistato.
Come e quando nasce il progetto?
MAKHNO nasce all'interno del progetto Alcotra Borderscapes, a cura di Fondazione Dravelli e Airelles Vidéo. Sei settimane di residenze artistiche in valli transfrontaliere tra l'Italia e la Francia, con l'obiettivo di produrre opere originali sul tema della frontiera alpina.
Un territorio piuttosto complesso e infinitamente ricco di spunti, dalla Valle Susa alla Clarée, dalla Varaita al Queyras, dalla Gesso alla Roya. Insomma, dalle Cozie alle Marittime, cercando di filmare una linea che non esiste.
Hai scelto una modalità decisamente originale e sperimentale per sviluppare il tuo racconto: è nato così nella tua testa? Quando e perché hai pensato fosse il modo migliore per farlo?
La costruzione narrativa si è andata formando passo a passo. Nel vero senso della parola: fedele a una regola non scritta ("
i film si fanno con i piedi", cioè camminando), ho approfittato delle sei settimane di residenza per andarmene il più possibile in giro per quelle valli, a volte in solitaria o con l'accompagnatore escursionistico Simone Rossi, con la videocamera appresso. Alla fine l'idea di esplorare la "frontiera" si è tramutata in un esercizio narrativo: in effetti il film è costruito su un personaggio che non si vede mai, che viene solamente evocato in terza persona, ma sulle cui spalle ricade l'intero racconto.
Parlaci dell'esperienza di Borderscapes, del confronto con altri autori, delle riflessioni fatte...
L'avventura di Borderscapes è stata una delle esperienze più proficue a cui mi sia mai capitato di partecipare. Dal mio punto di vista, si tratta di un formato semplicemente perfetto per sviluppare discorsi artistici a partire da un territorio. Trascorri sei settimane (che non sono poche) nei luoghi in oggetto, luoghi in questo caso periferici rispetto alla solita logica urbanocentrica. Sei lì, vivi lì, mangi lì, bevi l'acqua di quel luogo, interagisci con le persone, ne ascolti le lingue e i dialetti, lo attraversi a piedi. Credo ci sia un enorme bisogno di progetti di questo tipo, che mettono in comunicazione luoghi che hanno tanto da raccontare con persone che hanno voglia di provare a farlo. Con il risultato, non banale, di fomentare reti di relazioni che possono andare ben oltre il singolo progetto.
Due parole sulla scelta musicale per il tuo documentario.
La colonna sonora è la spina dorsale di MAKHNO. Anche qui si potrebbe trovare una metafora sul confine: la musica elettronica rompe con le sonorità a cui siamo soliti accostare la montagna. In realtà, vista la staticità delle immagini (ci sono molti piani fissi), l'elettronica, con i suoi suoni lunghi, aiuta molto a riempire di buona densità gli spazi aperti del paesaggio. La collaborazione con il
collettivo Amargine è stata più che positiva: Simone Sims Longo, Alessio Dutto e Francesco Torelli sono tre artisti che, oltre alla creatività, hanno apportato una grande professionalità al progetto. Recentemente la loro colonna sonora è stata pubblicata su cassetta (!) dall'etichetta Betulla Records, con il titolo "
Musics for MAKHNO". Quindi ottimo.
Ora su cosa stai lavorando?
Sono in post-produzione con il mio primo lungometraggio, "Nijole", una coproduzione lituano-italiana (supportata dal Piemonte Doc Film Fund).
Si tratta di un film sull'artista lituana
Nijole Sivickas, che tra le altre cose ha ispirato l'azione artistico-politica di suo figlio Antanas Mockus, lo straordinario sindaco di Bogotá che sostituì i vigili urbani corrotti con un esercito di clown, mimi e performers. Il film, co-prodotto dalla torinese Meibi di Max Chicco, sarà presentato a fine ottobre.
E poi, proprio sulla linea di continuità dell'esperienza Borderscapes, sto ultimando un cortometraggio per il progetto "Sulle tracce di Biamonti", costruito sulla figura dello scrittore ligure Francesco Biamonti. Anche questo cortometraggio arriverà in autunno.
19/09/2018, 08:30
Carlo Griseri