NAPOLI FF 20 - "Tina Pica" il carattere di un'attrice
Daniele Ceccarini traccia un puntuale ritratto professionale e privato di
Tina Pica attraverso le immagini di repertorio, gli spezzoni dei film che l’hanno resa popolare, come l’indimenticabile domestica Caramella in "
Pane, amore e fantasia" di
Luigi Comencini, e le testimonianze di parenti e di critici, registi e attori come
Steve Della Casa, Lello Arena, Matteo Taranto, Lucilla Parlato.
Dagli inizi in teatro al fianco di
Eduardo De Filippo, uno degli “uomini della sua vita” insieme a Totò e Vittorio De Sica, fino alla lunghissima carriera cinematografica. Il suo è un personaggio subito riconoscibile: l’iconica governante bisbetica o la burbera nonna, la vicina di casa impicciona con la voce cavernosa, dall’andamento maschile, la battuta sagace e sempre pronta. Il critico cinematografico
Italo Moscati la definiva “una scheggia di saggezza”, donna del popolo che ne incarnava pienamente la coscienza.
Nel cinema degli anni ’50, popolato da maggiorate e bellissime come
Sophia Loren e Gina Lollobrigida, Tina Pica, minuta e per niente attraente, riesce però a essere magnetica nelle sue interpretazioni e a guadagnarsi un posto nella storia del cinema italiano. La sua presenza, limitata a poche pose, in film come Il conte Max di Diego Bianchi e Ieri, oggi, domani di Vittorio De Sica è, però, fondamentale per la solidità della narrazione. Prima attrice italiana per la quale sono stati girati dei film “da caratterista”, dedicati solo a lei come “La nonna Sabella” di Dino Risi, “La sceriffa” e “La Pica sul Pacifico” di Roberto Montero, “Mia nonna poliziotto” di Steno.
Dai ricordi raccontati nel documentario emerge la figura di una donna e di un’artista molto simile ai personaggi che l’hanno resa celebre: forte, caparbia, brusca. Famosi i rabbiosi litigi con De Filippo che la portarono un giorno, durante le prove di “Liolà” a prendersela anche con Luigi Pirandello in persona.
Caterina Sabato02/10/2018, 13:36