Note di regia di "Prenditi Cura di Me"
L’idea che sta alla base di questo cortometraggio nasce dall’esigenza di raccontare l’universo giovanile, che trova ancora poco spazio nel panorama del Cinema Italiano, in maniera schietta, diretta e sincera. Prendendo come punto di riferimento certo Cinema europeo per ragazzi e tutto il filone di film anni ottanta con protagonisti degli adolescenti alle prese con il passaggio all’età adulta, ho cercato di affrontare alcune tematiche come: la paura e l’alienazione, in cui vive una giovane donna vittima di violenza, la sua chiusura totale nei confronti del mondo esterno e il conseguente sforzo per ritornare a vivere. Sapevo che un argomento del genere avrebbe potuto correre il rischio di essere affrontato in maniera retorica, per questo motivo ho scelto un approccio alla tematica delicato, ma allo stesso tempo profondo, che non avesse un risvolto legato alla denuncia sociale, ma che riguardasse da vicino le reazioni umane, le emozioni e i sentimenti. Per questo motivo ho deciso di non raccontare direttamente l’evento traumatico di cui Alice, la nostra protagonista è vittima, ma di iniziare il racconto nel momento in cui decide di riprendere in mano la sua vita per ritrovare fiducia verso “l’altro”. Da un punto di vista stilistico ho deciso affrontare questa storia, affondando i colori, i costumi, le luci, e le scenografia in un mood che potesse ricordare da vicino gli anni ottanta. Questa scelta è stata dettata sia da esigenze narrative, dal momento che entrambi i protagonisti sono appassionati di film anni ottanta e frequentano una piccola e fatiscente videoteca, sia per omaggiare esteticamente, ma anche da un punto di vista dei contenuti i film di quel decennio con cui sono cresciuto e a cui mi sento particolarmente legato. In ultima analisi questo corto è anche e soprattutto una mia dichiarazione d’amore nei confronti del Cinema, forma d’Arte che ogni giorno esorcizza le nostre paure e le nostre ansie e si prende cura di noi.
Mario Vitale