Note di regia di "Rocco Schiavone - Seconda Stagione"
Capita raramente con le serie italiane di vederne una e di pensare “porca miseria questa l’avrei voluta fare io”. A me è capitato con “Rocco Schiavone”. E così quando si è concretizzata la possibilità di realizzare la seconda non mi è sembrato vero, mi è parsa un’occasione davvero unica di poter contribuire alla lavorazione di una serie davvero originale, moderna, sempre sorprendente, ma anche in qualche modo ancestrale, universale.
Un mio amico che lavora in Rai ha definito una volta questa seconda stagione una specie di Superalbo di Schiavone, e a me la definizione è sembrata subito calzante.
In quattro serate si approfondisce, si allarga, e si spiega tutto quanto lasciato in sospeso nella prima. Si mostra “il prima”, quando Schiavone non era ancora un sopravvissuto, quando la fine non si era ancora consumata, ma anche “il dopo”, che Schiavone in qualche modo faticosamente cerca ma che non arriva mai, sempre sovrastato da un passato che non vuole diventare mai tale.
È uno Schiavone un po’ diverso quello che vedrete nelle nuove puntate, un po’ “scongelato”, così come il paesaggio aostano che lo circonda, meno freddo e innevato, anche lui alla ricerca di una sua primavera.
Le persone che lo circondano cominciano a toccarlo, Aosta forse comincia persino un po’ a piacergli, ma questa apparente normalità faticosamente conquistata è destinata a durare poco, il passato riaffiora prepotente e quel senso di amaro che Rocco sente ogni volta quando risolve un caso avrà ancora la meglio. Dirigere Marco Giallini è stato un vero privilegio. Non solo perché è un grandissimo attore ma perché questo personaggio sembra scritto per lui, su di lui. Rocco Schiavone è lui!!! E poi è un vero pazzo ma gli voglio davvero un gran bene!
Dal punto di vista della messa in scena ho cercato di restare fedele a quanto lasciatomi in eredità da Michele Soavi, che ha diretto la prima stagione con grande gusto e sapienza. Con una regia moderna, più simile al cinema o alle grandi fiction internazionali. In questo ringrazio la Cross, ed in particolare Rosario Rinaldo, e anche Marco Mastrogiacomo per l’impegno e la passione con la quale mi hanno accompagnato in questa avventura. Insomma mi sono davvero divertito e ce l’ho messa davvero tutta... speriamo che vi piaccia!!!
Giulio Manfredonia