FESTA DI ROMA 13 - "Butterfly", storia di vita e di rivalsa
Butterfly è la storia di sogni che si scontrano con rinunce, di aspirazioni che si costruiscono su rimpianti. Un intenso documentario che vede alla regia
Alessandro Cassigoli e Casey Kauffman e come protagonista la giovane Irma Testa, che nonostante l’età ha dimostrato di essere una dei pugili più forti al mondo.
Butterfly non è un documentario sul pugilato ma è una storia di vita e di rivalsa. Un padre inesistente, una madre indaffarata e un quartiere difficile che tende ad attirare i più giovani su strade sbagliate. Questi gli elementi portanti e distintivi che definiscono la griglia di partenza della ragazza. Insomma, una vita le ha dato poche carte ma è proprio in questa scarsità che lei ha trovato la spinta necessaria per perseguire i suoi obiettivi e ottenere grande risultati. È infatti la prima pugile italiana a disputare un’Olimpiade, nonché la più giovane al mondo a prendere parte alla competizione. Questa però non va come avrebbe voluto e Irma viene eliminata prima di poter raggiungere il podio.
L’insuccesso la fa tentennare e così dietro la scorza di donna incrollabile si mostra per quel che realmente è: una ragazza sensibile, vulnerabile e con l’irrefrenabile - quasi disperato - desiderio di poter vivere e godersi la sua età. Perché in fondo è una ragazza come tutte le altre, ma a differenza delle altre ha scelto, in nome dei suoi sogni, di rinunciare a tutto, o quasi. In questo tutto non rientra la famiglia. Anche quando è distante e con la testa altrove non dimentica le sue radici e i suoi affetti più importanti. Non viene mai meno al suo ruolo di figlia e di sorella e nel ricoprire tale responsabilità sembra talvolta assumere le sembianze di una madre. Come non accennare al rapporto meravigliosamente speciale che lega Irma al Maestro, che l’ha cresciuta e guidata e che da sempre rappresenta un faro che con calore paterno le rischiara la via.
La storia di questa duplice lotta, con il mondo esterno e con quello interiore, viene raccontata in maniera avvincente e coinvolgente. Alcune scene del film suscitano un pathos tanto energico che risulta difficile non sentirsi percorsi dalle stesse sensazioni che travolgono la pugile.
Butterfly è un’esplosione di vita nei suoi termini più reali e umani. Le emozioni che Irma prova dirompono dallo schermo, ma fra queste è il sentimento di angoscia che prova per il senso di incertezza piombato sulla sua vita che si mostra più forte. Perciò come quasi tutti i giovani che si trovano in bilico tra la fanciullezza e l’età adulta, anche lei è tormentata da un incessante interrogarsi su chi sia e cosa voglia davvero dalla vita. Il pugilato è davvero il suo futuro o sarà confinato nella scatola dei ricordi?
Gabriele Nunziati
22/10/2018, 11:04