SMALLMOVIE FESTIVAL 6 - I vincitori
MENZIONE SPECIALE (ex-aequo)
"PIPINARA" di Ludovico Di Martino
Motivazione: Un cortometraggio che parla di amicizia, ma soprattutto di perdita dell'innocenza. La storia costruita e girata da Ludovico Di Martino è ben raccontata e ben recitata dagli attori che riescono a ricreare un'atmosfera credibile e coinvolgente. Grande la cura dei dettagli, anche nelle piccole cose. Siamo lì con loro sul litorale di Ostia, tra le baracche e gli espedienti quotidiani per racimolare qualche soldo, ma anche a giocare a pallone e scherzare tra amici. L'equilibrio quotidiano è rotto da un evento drammatico che cancella la spensieratezza erodendola a poco a poco. Non ci interessa sapere cosa c'è prima, e neppure cosa verrà dopo, perché il racconto è compiuto e completo. La specificazione finale, che colloca la vicenda in un preciso giorno e la lega a un importante fatto di cronaca, come il ritrovamento del corpo di Pier Paolo Pasolini, aggiunge solo un dettaglio a quella che è già una storia autonoma e con un suo valore narrativo.
"FISOLOFIA" di Nicola Palmeri
Motivazione: Un gioioso e ironico trattato di filosofia, il cui la caratterizzazione attoriale, la fluidità del ritmo narrativo, la cinica sicilianità, inseriscono questa piccola, deliziosa opera nel paesaggio onirico dei grandi Ciprì e Maresco.
MIGLIOR CORTOMETRAGGIO SEZIONE UNDER 35
"THE LIAR" di Jack Salvadori
Motivazione: Per la maestria e la minuzia di particolari con i quali ha saputo creare un piccolo mondo in cui far muovere dei personaggi genuini e ben caratterizzati; per la freschezza e la creatività mostrata nell'invenzione di una storia tanto divertente quanto particolare e per le performance di un cast di attori davvero sorprendente.
MIGLIOR CORTOMETRAGGIO SEZIONE SHORT
"8 GIUGNO 76" di Gianni Saponara
Motivazione: Un cortometraggio a tema che non si fa “mangiare” dal tema, seppur forte e importante. Il rischio che si corre quando si realizzano opere di grande impegno civile, infatti, è quello di concentrarsi su quello che si racconta senza pensare troppo al come lo si racconta. Questo non accade nel corto di Gianni Saponara, che è girato con uno stile asciutto ma elegante, fa un uso sapiente del montaggio alternato e sa valorizzare, con l’apparente semplicità del piano fisso, la recitazione degli attori, come nella sequenza in cui la brava Donatella Finocchiaro, nella parte della moglie di Giovanni Saponara, apprende dalla radio della morte del marito. Ottima anche la scelta delle musiche con Tornerò, de I Santo California, a fare da contrappunto nostalgico ed emotivo alla vicenda.
19/11/2018, 07:25