Note di regia di "Barbara Adesso"
Cos’è una madre? Cos’è un padre? Di cosa ha bisogno una bambina, un bambino, per diventare una persona più o meno solida? In questi tempi di idealizzazione della famiglia, classica o allargata, delle madri onnipotenti e dei nuovi padri, come trovare il proprio posto di figlio? di genitore? La mia migliore amica ha avuto una rottura d’aneurisma (AVC in francese) quando i figli erano piccoli. Vivendo da vicino il dramma, ho realizzato un documentario a dodici anni dall’incidente, e mi sono resa conto della difficoltà dei figli nel vedere la madre come una persona bisognosa di aiuto, la difficoltà della mia amica a far capire che in certi momenti era prioritaria la sua sopravvivenza e non il ruolo di madre, mentre il padre si inventava un nuovo modo di essere padre. Girando il mio documentario “¿Dónde està Sara Gomez?” (2005), scopro che le registe Agnès Varda e Sara Gomez vogliono tutto: figli, coppia, lavoro creativo. Quando è nata mia figlia ho cercato di continuare a voler tutto, pur rendendomi conto che le mie prorità cambiavano e che a guidarmi in questo era una specie d’istinto materno. E se una donna l’istinto materno non ce l’ha? Cosa fa una persona quando si rende conto che non ce la fa ad assumere il ruolo che le è stato attribuito? Cosa succede dopo? E cosa fa il padre? Come estrarsi dalla posizione di vittima? Deve per forza trovare una madre di sostituzione per i figli per ritrovare un equilibrio o riesce a trovare altre strade? Ma all’inizio di tutto c’è stato il film WANDA, di Barbara Loden del 1970 ( USA). Mi ha confermato l’urgenza di esplorare queste tematiche, perché ispira molti legami interessanti col presente e mi sono domandata: chi sarebbe Wanda oggi? Così è nata Barbara adesso.
Alessandra Gavin-Muller