Note di regia de "Il Silenzio dell'Acqua"
L’acqua è silenziosa finché non avviene l’ineluttabile tempesta che spesso produce vittime e porta a galla le verità degli abissi.
Così come l’animo umano.
Ho sempre pensato a questa serie come un viaggio nell’anima, durante il quale spesso ci si perde o si resta allibiti per le brutali sorprese.
Il viaggio nell’animo umano è stato presto sposato dai collaboratori artistici e dal grandioso cast di attori che mi è stato messo a disposizione.
Così, un progetto che nasceva come un crime, è diventato, con mia grande gioia, anche un film drammatico e un thriller psicologico.
I due poliziotti, interpretati da Ambra e Giorgio, spesso si sono trovati e prestati ad osservare processi umani al di sopra di ogni intuizione investigativa, vivendo realmente - e facendomi vivere - grandi emozioni.
A tutti coloro che hanno collaborato ho chiesto e ottenuto una partecipazione emotiva superiore a ciò che era richiesto professionalmente.
I riferimenti stilistici sono stati le grandi serie straniere ma soprattutto la cinematografia nordeuropea dove, spesso e volutamente, la perfezione del bello si scontra con l’imperfezione dell’animo umano.
Abbiamo scelto di girare intorno a Trieste perché ci sono posti meravigliosi e non collocabili. Il fatto che il nostro borgo non esista realmente nasce dalla volontà di non provincializzare una storia che può essere universale.
Senza assumere posizioni o dettare morali, la nostra volontà è stata di raccontare un evento drammatico non causato dall’ignoranza o dal degrado, ma dai nostri reconditi difetti.
Pier Belloni