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BUTTERFLY - Una sconfitta per crescere


Il documentario di Alessandro Cassigoli e Casey Kauffman racconta tre anni di vita di Irma Testa, donna e pugile. In sala dal 4 aprile.


BUTTERFLY - Una sconfitta per crescere
"Butterfly" con Irma Testa
Prima pugile donna a qualificarsi alle Olimpiadi di Rio, Irma Testa è la protagonista di questo film documentario ideato dai registi Alessandro Cassigoli e Casey Kauffman che ce la raccontano sotto ogni aspetto, da semplice adolescente che cresce e diventa donna a personaggio pubblico bersagliato da giornalisti e commentatori.

L’idea è quella di mostrare di lei sia l’aspetto sportivo sia quello privato, infatti i due la seguono incessantemente per circa tre anni, riprendendo la sua vita, le sue abitudini, le sue preoccupazioni. Un documentario ma anche un’opera narrativa, con lo svolgersi degli accadimenti della vita della ragazza che lo trasformano in un vero e proprio film.

L’atleta Irma dunque lascia il posto alla ragazza comune di Torre Annunziata, il personaggio sportivo del momento, lascia il posto alla nuova donna, quella con i problemi esistenziali, quella che compra il motorino alla madre che lavora da sempre duramente, unica a sostenere economicamente la famiglia, quella preoccupata per il fratello che lavora in pescheria a tredici anni e al quale promette di comprare un peschereccio se non abbandonerà gli studi. Quella purtroppo, che presa dalle drammatiche vicende della vita, non riesce a cogliere a pieno la rara opportunità della qualificazione olimpionica.

Girato a partire dal 2015 racconta Irma durante la conferenza stampa, che da piccola, per parecchi mesi venne ignorata dai vari allenatori, finché il maestro Zurlo la notò in disparte, non certo per il suo fisico esile e delicato, bensì per la sua determinazione che la spingeva a frequentare gli allenamenti nonostante nessuno mai le avesse dato la soddisfazione di accorgersi della sua presenza.
Finalmente Il maestro decide di seguirla ed allenarla, la prende sotto la sua ala e da quel momento per Irma si apre il mondo del pugilato.

“Maestro Lucio mi ha aiutato" - dice la testa - "e mi ha preso per mano nei momenti di crisi, mi ha guidato verso il punto dove lui era certo io potessi arrivare. Io al tempo non avevo questa certezza, ma lui sì. Lui ha sempre creduto in me e mi spronato incitandomi a non mollare, mi ha dato la forza necessaria a sopportare i tantissimi sacrifici, mi ha saputo motivare quando credevo di non potercela più fare. È stato il mio salvatore, ognuno dovrebbe poter avere un maestro come lui che ti salva e ti porta via dal male”.

Irma vede in lui la figura paterna che a lei è sempre mancata, si affeziona, lo ascolta e lo segue con fiducia, con il risultato che comincia a vincere i combattimenti in un crescendo di difficoltà, inizialmente dalle piccole gare cittadine, passando poi alle competizioni regionali, nazionali ed europee, fino a giungere alle qualificazioni alle Olimpiadi del 2016. Il rapporto con il Maestro è di fondamentale importanza per la giovane adolescente, infatti anche quando Irma verrà convocata dalla Nazionale e si sposterà a vivere ad Assisi, al centro sportivo delle Fiamme Oro della Polizia, i due rimarranno sempre molto legati.

Irma diciottenne per un soffio non riesce a superare i quarti di finali alle olimpiadi, viene sconfitta e torna a casa con l’animo ferito e la coda fra le gambe. Mentre crolla la sua autostima ed il castello dorato sapientemente costruito intorno a lei, nel tempo in cui era stata al centro del fenomeno mediatico, al contempo cresce la sua insicurezza. La delusione è tanta, i giornalisti, le interviste, i social media, tutti spariscono all’istante a causa di quella bruciante sconfitta sul ring.

Grande è il dramma esistenziale che vive la ragazza, che ha però la fortuna di avere ancora qualcuno vicino che continua a credere in lei, il caro maestro Lucio, che anche da lontano la segue sempre, offrendole il suo aiuto in un momento tanto difficile. Gli altri, sono Alessandro Cassigoli e Casey Kauffman, i due registi che, fedeli al loro progetto di seguirla sempre, le rimarranno accanto nell’ombra con la loro telecamera defilata, continuando a filmare la sua vicenda pre e post olimpica. Il risultato è grandioso, durante questi tre anni di drammatica evoluzione personale, proprio grazie al loro lavoro, avremo la possibilità di vedere la pupa che si trasforma in farfalla: Irma Butterfly, che con leggerezza apre le sue ali e spicca il volo.

"Butterfly" ha debuttato ad “Alice nella città “ 2018 ha partecipato sempre nel 2018 ai Festival di Amsterdam e Toronto, prodotto da Michele Fornasero, una produzione Indyca e Rai Cinema, uscirà nelle sale italiane il 4 Aprile 2019.

01/04/2019, 09:00

Silvia Amadio