NON SONO UN ASSASSINO - Le vicende sporche del Commissario
Col suo primo film intero era partito bene
Andrea Zaccariello. Una commedia con
Enrico Brignano, leggera ma gradevole, senza picchi ma che faceva trasparire una certa occhio per il cinema.
Con "
Non sono un Assassino" sembra fare un lungo passo indietro che lo porta ai limiti del prodotto medio basso dell’industria italiana, quello fatto per forza, senza alcuna ispirazione o esigenza di mostrare qualcosa di interessante e originale.
Il film con protagonista
Riccardo Scamarcio è un susseguirsi contemporaneo e di flash-back che vorrebbero dare ritmo alla trama, corpo ai personaggi e alla loro fondamentale amicizia, ma che finisce per creare soltanto confusione. La scrittura è talmente superficiale che neanche questo montaggio alternato ieri/oggi riesce a rendere credibile e godibile il racconto, per la scarsezza dei personaggi e la pochezza dei dialoghi e delle situazioni.
La sceneggiatura scritta da
Paolo Rossi e dello stesso regista, sembra non tener conto di chi guarda e dà l’impressione di non esser stata riletta dopo la stesura. Un legal-thriller deve essere rigoroso esattamente come le fasi dell’investigazione, dell’istruttoria e del processo, altrimenti perde ogni credibilità. Da una custodia cautelare in carcere data con troppa leggerezza al protagonista indiziato di omicidio, tra l’altro un commissario in servizio, alla mancata perquisizione del luogo del delitto, con prove decisive che vengono trovate e sottratte dall’interessato e che erano semplicemente custodite in una cartella da scrivania, a mezzo metro dal cadavere. O forse no, ma il montaggio e i flash back non danno certo una mano a comprendere i fatti.
Rigore e credibilità sono quello che manca al film di Zaccariello, dove anche le interpretazioni dei singoli attori sono ingessate e mai coinvolgenti.
Alessio Boni sempre più televisivo e truccato goffamente da anziano, non dialoga ma spara sentenze senza soluzione, mentre la povera
Claudia Gerini, nella vana ricerca di creare un personaggio dal suo pubblico ministero, sembra recitare con un macigno sullo sterno che la priva di circa i tre quarti di aria necessaria per pronunciare una frase.
Non sono un assassino (e diamo la colpa al film intero) riesce a far recitare male anche
Edoardo Pesce, avvocato insoddisfatto e ubriacone che del trio di amici (con Scamarcio poliziotto e Boni magistrato) poteva avere uno spazio di manovra ampio e coinvolgente (alla Paul Newman ne Il verdetto).
Il film di Andrea Zaccariello, prodotto da Agostino Saccà e Alessandro Passadore, uscirà in sala il 30 aprile 2019 con 01 Distribution. Prima sarà presentato al Bif&st
23/04/2019, 10:00
Stefano Amadio