CANNES 72 - Lorenzo Mattotti: "I miei adorati orsi buzzatiani"
"Se penso di poter vincere la
Camera d'Or per il miglior esordiente di Cannes 2019? Sinceramente spero di no, a 65 anni direi che non è proprio il caso, meglio la vinca qualcuno di più giovane...". Scherza così l'esordiente "
anziano"
Lorenzo Mattotti al termine della prima proiezione del suo "
La famosa invasione degli orsi in Sicilia" al Festival di Cannes.
"Ho scelto il libro di Buzzati perché è una storia complessa ancora forte: si rinnova costantemente, parla di valori universali, del rapporto padre-figlio, del rischio di perdere la propria sincerità... È una favola piena di argomenti ma che non dà soluzioni: è così complessa la vita, il libro lo dimostra benissimo. E poi ho sempre adorato la dolcezza di questi orsi!".
"La difficoltà principale era quella di dare il giusto cambio di ritmo alla storia, togliere i momenti vuoti e creare la fluidità necessaria alla narrazione. Tra i miei riferimenti per questo film ho avuto il Beato Angelico e le grotte di Giotto, e poi "Fantasia" e "Totoro", ma anche "Yellow Submarine" e i film d'avventura di una volta, come "Lawrence d'Arabia"".
"Un altro dei miei obiettivi era mostrare che esiste un immaginario europeo a cui rifarsi, scartando un po' da quello giapponese o statunitense che rischiano di offuscare tutto il resto. Siamo un po' colonizzati dal loro immaginario: anche per questo motivo ho provato ad allontanarmi dallo stile-Mattotti, eliminando nebbia, matita, sfocati per una maggior precisione. La nitidizzazione non è il mio stile di solito, ma questo film doveva avere una sua propria estetica".
22/05/2019, 10:26
Carlo Griseri