Note di produzione di "non SI PUÒ morire BALLANDO"
La CF-Film produzione nasce nel 2010 con l'intento di realizzare in modo autonomo e indipendente il primo lungometraggio del regista Andrea Castoldi. Alla lettura del copione di Ti si legge in faccia la prima cosa emersa è stata la forte valenza sociale del film associata al genere della commedia. La seconda, ma non meno importante, l'elevato budget necessario per realizzare il lungometraggio, insostenibile per una così piccola produzione.
La prima scena del film prevedeva un'esplosione all'interno della cava di marmo di Custonaci (Trapani). Solo il costo di questa operazione ammontava a circa 12.000 euro, ma il regista volle mantenere a tutti i costi quella scena invariata. L'ingegno di chi vive le dinamiche del cinema indipendente è spinto a ricorrere a scelte creative, a volte capaci di aggirare l’ostacolo per non finirci contro. Con soli 12 euro di fumogeni, riuscimmo a realizzare e a ottenere lo stesso risultato.
Due anni dopo, con lo stesso entusiasmo siamo riusciti a produrre Vista Mare con un cast tecnico di soli 6 elementi. Il film è stato girato in 15 giorni e ambientato sui colli piacentini, nel carcere di Torino e, grazie alla Lombardia Film Commission, a Milano. Come una barca in balia delle onde, ogni componente ha remato nella stessa direzione così da superare la tempesta e raggiungere la destinazione: il cinema. Selezionato ai David di Donatello 2018 tra i 100 film italiani usciti in sala nel 2017, a febbraio 2018 ha iniziato il suo tour distributivo che lo ha portato in giro per l’Italia in circa 110 sale con più di 250 proiezioni.
Non si può morire ballando, pur mantenendo gli standard di un film totalmente autonomo, lo consideriamo più maturo sia dal punto di vista tecnico, sia da quello organizzativo. La maggior parte dell’opera è stata girata in meno di due settimane in una struttura ospedaliera in provincia di Lecco.
Il nostro modello produttivo è il medesimo adottato per i film precedenti. Lavorare a un film a basso budget è complicato per mille ragioni ma, se si riescono a trasformare le difficoltà in punti di forza, ha anche dei vantaggi.
Il poco tempo a disposizione permette di rafforzare lo spirito di gruppo, quello vero, quello partecipativo, e in un certo senso rende più reattivi, impone di trovare velocemente soluzioni efficaci di fronte a un problema imprevisto. Un altro aspetto molto interessante è che il processo creativo non viene in alcun modo influenzato da meccanismi esterni a quelli del set e della troupe. Pertanto, la responsabilità delle scelte artistiche e della scena finale è nel bene e nel male quella del regista.
Inoltre, il cast tecnico è molto ridotto, non si può fare altrimenti. Questo favorisce la nascita di un grande affiatamento che consente di ottimizzare tempo e risorse. Non ci sono pause. Il rapporto con tutti è diretto. Ci si incontra sempre negli occhi. È una comunicazione di sguardi…
Andrea Castoldi Valentina Tomasetto