VENEZIA 76 - "Mio fratello rincorre i dinosauri"
L'arrivo di un fratellino è accolto con gioia ed entusiasmo all'interno della famiglia Mazzariol, il fatto che si tratti di un maschietto riequilibrerà le parti tra uomini e donne e porterà a 4 il totale dei figli. Tutto sembra perfetto, ma la scoperta che Giovanni, il neonato, ha la sindrome di Down complica le cose.
Dall'omonimo romanzo di Giacomo Mazzariol,
Stefano Cipani esordisce nel lungometraggio dopo un'intensa gavetta con “
Mio fratello rincorre i dinosauri”, commedia intelligente su una famiglia come tante in cui l'arrivo di un bambino 'speciale' diventa l'occasione per una maturazione complessiva e lo spunto per un racconto di formazione di un adolescente alle prese con un momento sensibile della sua vita (il primo amore, il confronto con gli altri, la vergogna di sentirsi “diversi”). Non volersi mostrare debole e inferiore per avere un fratello differente porterà Giacomo a fingere che il piccolo non esista e a compiere una serie di errori uno più grave dell'altro.
Poche e non significative le differenze rispetto alla pagina scritta: la versione cinematografica della storia, anzi, riesce ad aggiungere dettagli e sfumature degli altri personaggi (il libro è inevitabilmente concentrato su Giacomo e il suo rapporto con il piccolo Giovanni), andando a formare un ritratto corale di una famiglia e di una piccola comunità che dall'ascolto reciproco e dall'accoglienza trova una nuova forza.
Ben scelti gli attori giovani, guidati con piglio certo da
Alessandro Gassmann e Isabella Ragonese, genitori sul set e 'maestri' dietro le quinte. Una scrittura leggera e ironica ma al contempo attenta a non svilire l'argomento né a estremizzare le situazioni e un regista giovane ma già consapevole del mezzo rendono il film un esordio interessante, il ritorno (se mai fosse esistito) del
cinema per famiglie che in Italia eravamo ormai convinti di poter soltanto importare.
03/09/2019, 00:30
Carlo Griseri