Note di regia di "TuttAPPosto"
“Tuttapposto” vuole essere il ritratto allegorico di un intero Paese che basa tutto sulla raccomandazione, dove il concetto di meritocrazia è solo declamato ma non viene quasi mai messo in pratica. Vizi e comportamenti di “malcostume” oramai radicati in noi italiani, convinti che tutto sia raggiungibile solo se c’è la classica “spintarella”. La commedia ruota attorno al mondo universitario con il suo “sistema” nascosto (ma in certi casi neanche troppo se non addirittura ostentato) di baronato e nepotismo. Per la messa in scena innanzitutto ho lavorato attentamente alla caratterizzazione dei personaggi (osservandoli con uno sguardo anche sociologico); alle atmosfere degli ambienti e ai loro toni cromatici, alla vivacità narrativa tipica della commedia all’italiana dei grandi maestri. Dato l’impianto corale della storia ho dedicato due mesi alla selezione dei volti giusti per raccontarla, cercando di tipizzare ogni singolo personaggio, anche quelli in secondo piano. Per i professori ho iniziato a cercare nel mondo teatrale siciliano che vanta da sempre una ricca tradizione di attori eccellenti. Da quel mondo ho scelto alcuni dei co-protagonisti dimostratisi a mio parere perfetti come Maurizio Marchetti, Maurizio Bologna, Angelo Tosto, Gino Astorina, Rossella Leone, Barbara Gallo che hanno interpretato al meglio i ruoli a loro affidati. Per completare il parterre del corpo docenti e non ho scelto attori di grande esperienza non solo teatrale come Monica Guerritore, Ninni Bruschetta, Paolo Sassanelli, Silvana Fallisi, Sergio Friscia. A capo dell’Università in veste di “magnifico” rettore ho avuto l’onore di dirigere un grande attore come Luca Zingaretti che è riuscito a dare al personaggio alcune sfaccettature tra l’ironico e il grottesco senza mai dimenticare l’aspetto marziale e austero del personaggio interpretato. Opposti ai professori ci sono i giovani con a capo Roberto Lipari (protagonista della commedia) dotato di una sua innata grazia e naturalezza incredibile, a volte spiazzante. Le altre giovani promesse sono: Francesco Russo, Simona Di Bella, Carlo Calderone e Viktoriya Pisotska che hanno dato freschezza e spontaneità alle dinamiche tipiche degli studenti universitari che si ritrovano fuori sede a condividere gli stessi spazi. Come cornice scenografica di questa città immaginaria dal nome “Borbona Sicula” ho scelto Catania con i suoi interni sontuosi ricchi di stucchi, dipinti e affreschi ed Acireale con la sua architettura barocca di pietra lavica proprio per ricreare quell’atmosfera da Gattopardo dove i signori baroni universitari agiscono impuniti e strafottenti. Per questa commedia con il direttore della fotografia, Giuseppe Pignone, abbiamo scelto di utilizzare le lenti anamorfiche attraverso le quali poter meglio catturare gli ambienti pomposi del rettorato universitario e al tempo stesso creare rapporti visivi nuovi tra i protagonisti, fatti di distanze che lentamente si colmano. Abbiamo inoltre deciso di utilizzare un linguaggio diverso per i mondi opposti che raccontiamo: una macchina da presa mobile e fluida per seguire i giovani, caratterizzati da “rapporti umani veloci” al tempo dei “social” e al contrario immagini più statiche per rappresentare il mondo dei “Baroni” ben saldi sulle loro posizioni difficili da scardinare. Penso che una delle funzioni della commedia sia quella di fare da lente d’ingrandimento che ci permetta di osservare in profondità il costume, i comportamenti, le credenze, il clima culturale di un’epoca. Per me il racconto cinematografico, anche quello “leggero”, deve avere una missione etica e attraverso la messa in scena, per definizione falsa, si riesce a raccontare meglio la realtà.
Gianni Costantino