Note di regia di "Parvathy Baul. Senza Radici"
Giugno 2019, Parvathy Baul è invitata dal Teatro tascabile di Bergamo per una residenza di dieci giorni. Propongo agli organizzatori di seguire il lavoro che Parvathy Baul svilupperà. L’incontro con Parvathy è leggero e teso a un tempo: artista di fama internazionale, ha ben chiaro il “messaggio” delicato e importante che vuole veicolare attraverso il proprio lavoro. A Bergamo realizzerà un grande dipinto murale, che rappresenta tre “Ashta Nayika” tradizionali. Parvathy accetta la telecamera. Poco per volta mi inserisco con domande apparentemente slegate dal lavoro, per ottenere risposte dirette, non “istituzionali”. La telecamera è ferma a cavalletto, la registrazione dura il tempo necessario a cogliere i momenti interessanti del lavoro di Parvathy. Solo in ultima battuta propongo un’intervista parzialmente strutturata e nei ventisei minuti di film si snoda una sciolta narrazione della vita dei Baul, legata alle immagini raccolte nei dieci intensissimi giorni di residenza.
Alberto Valtellina