Note di regia di "Eclissi"
Eclissi è un cortometraggio che si articola in diverse direzioni. È chiaro attraverso l’apporto scenografico un omaggio all’attrice Sandra Milo, e di rimando al cinema italiano d'autore degli anni 60 di cui è stata protagonista. Il suo personaggio si chiama Carla, come l’attrice da lei interpretata in 8½ di Fellini, restituendo un’ambiguità circa la sua natura filmica. L’ambientazione ricalca infatti una dimensione alternativa in cui tutto ciò che è successo a Sandra Milo dal 1964 ad oggi, non è accaduto, lei è rimasta la Carla di 8½ ed ha preferito la solitudine del suo appartamento alla realtà, rinchiusa in una malinconica prigione di ricordi che non le permette di vivere la sua vita al di fuori delle quattro mura domestiche.
Esauriti gli spunti dei film classici “Viale del Tramonto” (Billy Wilder) ed “Eva contro Eva” (Joseph L. Mankiewicz), esplicato nel rapporto di rivalità che la lega alla giovane attrice Viola, interpretata dall’emergente Iole Mazzone, al suo esordio come co- protagonista di un cortometraggio, la regia si dipana attraverso i temi della solitudine, della reclusione in un mondo illusorio per evadere da una realtà malinconica, dell’immagine della diva e di cosa le permetta realmente di esistere. In questo caso, il corto rappresenta un monito per una vita immersa in una fantasia, basta poco per romperne i meccanismi che la tengono in vita e per rivelare la natura sfuggente dell’illusione che la nutre.
Nell’immaginario comune è noto che ogni ragazza che si affaccia per la prima volta al mondo dello spettacolo sogni di diventare una diva del cinema. Eclissi ribalta questa prospettiva, e si interroga sulla moralità di una diva del cinema ormai matura che sogna di ritornare ragazza. Non solo l’eclissi di un’attrice, ma anche, in senso letterale, due stelle, una affermata e una in rampa di lancio, che si coprono a vicenda. Ciò che rimane, è un'oscurità.
Valerio Carta