MENTE LOCALE 6 - Tutti i premiati
Con la proiezione dei film vincitori, si è chiusa nella serata di domenica 17 novembre 2019 al Teatro Cantelli di Vignola, l’edizione numero sei di
Mente Locale . Visioni sul Territorio, il primo festival italiano dedicato al racconto del territorio attraverso l’audiovisivo.
Le grandi novità di quest’anno erano le nuove location, il raddoppio dei premi e le proiezioni speciali negli ospedali di Bazzano e Vignola insieme a quelle pomeridiane per i pensionati. Un’edizione che si può dire riuscita e che ha permesso di allargare il bacino d'utenza e la tipologia del pubblico, oltre che presentare le migliori opere, tra fiction e documentari, provenienti da tutto il mondo in grado di rappresentare un racconto di territorio, inteso in senso ampio, come racconto di luoghi, persone, culture, paesaggi o tradizioni.
La giuria composta da Marco Cucco, Paola Brembilla, Enza Negroni, Silvestro Serra e Massimiliano Bartolini, ha assegnato il premio di 1000 euro (con il contributo anche di Amo Wine) come Miglior Film Documentario a Beloved di Yaser Talebi e il premio sempre di 1000 come Miglior Film di Fiction a Rosso. La vera storia falsa del pescatore Clemente di Antonio Messana. Tra gli altri premi, la Menzione Speciale del Touring Club Italiano a Village in a Bottle di Oliver Kyr; la Menzione Speciale del Segretariato Regionale MiBACT a Carracci – La Rivoluzione Silenziosa di Giulia Giapponesi; e la Menzione del Consorzio del Formaggio Parmigiano Reggiano, del valore di 500 euro, a Pescamare di Andrea Lodovichetti.
Per il Foto-contest Grand Tour Emil Banca, il primo premio del valore di 300 euro è andato a Pietro Generali per la foto 'A winter long ago'; mentre il secondo premio del valore di 200 euro, è stato dato a Giampiero Corsini per 'Così, in una banale sera estiva'.
La cerimonia di premiazione si è svolta come consuetudine tra le colline emiliane, quest’anno ospitata presso l’agriturismo Il Castellazzo di Montebudello, in Valsamoggia, che per l’occasione ha aperto al pubblico le nuove sale del ‘Museo della pasta ripiena’.
Di seguito tutti i film vincitori con le motivazioni.
Miglior Film Documentario a:
Beloved di Yaser Talebi
Con la seguente motivazione: Beloved fornisce il ritratto intimo di una donna anziana e sola che da sempre conduce una vita faticosa tra le montagne; vita portata avanti con forza, determinazione, amore per la realtà data, e soprattutto mai da vittima. Il documentario instaura un legame sorprendentemente profondo con la sua protagonista, la qu:ale impara progressivamente a conoscere la macchina da presa, a fidarsene, e infine ad usarla per mandare un ultimo, privatissimo, messaggio.
Miglior film di Fiction a:
Rosso. La vera storia falsa del pescatore Clemente di Antonio Messana
Con la seguente motivazione: Rosso è un film profondamente attuale, che dialoga con la realtà politica e sociale del suo territorio attraverso lo sguardo intimo e personale del suo protagonista, un personaggio reale nella sua esperienza e nella sua fisicità. Attraverso di lui, vengono raccontati passato e presente dell'isola, del paese, di un mestiere, di una comunità, intrecciati a un vissuto personale che li costruisce e che allo stesso tempo ne è influenzato. Rosso dialoga così con il contemporaneo, guardando al futuro come a un sogno disincantato - o forse come a una speranza.
Menzione del Touring Club Italiano a:
Village in a Bottle di Oliver Kyr
Con la seguente motivazione: Certo c’è molto ottimismo e forse non affiorano troppo gli aspetti problematici di vivere o rivivere in un piccolo borgo abruzzese colpito dal terremoto ma quello che convince in Village in The bottle è la positività, la fiducia, la calma consapevolezza, la libertà e la visione che sono alla base della scelta drastica di tornare o non abbandonare la propria comunità. E l’idea che il proprio borgo possa essere davvero ”il vero cuore della nazione”. Il Touring Club non lo legge come il rifiuto del mondo esterno o peggio un innalzarsi di un altro muro. Quella che viene raccontata non appare una comunità chiusa in se stessa ma una rete di persone e di comuni che mette insieme le esperienze anche fatte all’estero e dichiara con passione e convinzione che le radici e l’identità giocano un ruolo propositivo e inclusivo anche nei confronti delle diversità: il recupero del valore del proprio tempo, la ricerca primaria della pace, il ristabilire un più armonico rapporto con la natura, nei rapporti umani meno frenetici ma più autentici...Insomma un vero modello di vita, illustrato efficacemente dalle parole e i volti dei protagonisti, e dalle spettacolari immagini delle montagne e dei borghi abruzzesi, che, lungi dall’essere un inno bucolico, disegna invece una possibile praticabile direzione che, utilizzando un termine caro alla mia generazione, si potrebbe definire “alternativa.
Menzione Speciale del Segretariato Regionale MiBACT a:
Carracci – La Rivoluzione Silenziosa di Giulia Giapponesi
Con la seguente motivazione: Per la chiarezza dell’esposizione, la capacità di portare contenuti complessi all’attenzione dello spettatore attraverso piani narrativi distinti senza cadere nella semplificazione e per la compiuta eleganza formale, la menzione speciale del Segretariato del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo per l’Emilia Romagna va a: “Carracci – La Rivoluzione Silenziosa” di Giulia Giapponesi.
Menzione del Consorzio del Formaggio Parmigiano Reggiano a:
Pescamare di Andrea Lodovichetti
Con la seguente motivazione: L’uomo al centro della natura: le sue rughe e il suo sguardo raccontano di una vita fatta di sacrifici ma anche di passione – il lavoro che si tramanda da padre in figlio, (si parte da mozzo per poi divenire pescatore /capitano, come i figli garzoni che diventano casari) non solo per mantenere la famiglia ma per l’attaccamento al proprio territorio: a Fano e al mare, “nelle nostre vene scorre il mare. La natura va rispettata e protetta: “se tu rispetti il mare lui rispetta te” a volte è feroce e sembra malevole come “quell’ 8 giugno a Fano“ o quel 20 maggio in Emilia. Ti da e ti prende, ti fa piangere e sorridere, alla fine non riesci ad odiarlo, anzi lo ringrazi. Un rapporto simbiotico dove il mare scandisce l’esistenza e i tempi delle persone: pazienza, speranza, sacrificio, orgoglio, le difficoltà, i rituali di ogni giorno come sistemare le reti. La tecnologia in supporto dell’uomo ma non in sostituzione; si può essere soli o con una squadra fatta di persone di tutte le etnie: il mare non distingue i colori o le provenienze (tanti lavoratori stranieri sono ben inseriti in stalle e caseifici). Oggi per i giovani spesso la passione non è sufficiente perché ci sono mestieri, come questo, che isolano dal resto della società, non come un tempo dove attorno al proprio mestiere di pescatore (o casaro) viveva un’intera comunità.
Primo premio del Foto-contest Grand Tour Emil Banca a:
'A winter long ago' di Pietro Generali
Con la seguente motivazione: Il primo premio va a 'A winter long ago' di Pietro Generali, foto scattata a Bentivoglio, per la bella composizione dell'immagine e per aver dimostrato come il paesaggio possa essere raccontato anche in bianco e nero, con delicatezza e malinconia.
Secondo premio del Foto-contest Grand Tour Emil Banca a:
'Così, in una banale sera estiva' di Giampiero Corsini
Con la seguente motivazione: Il secondo premio va a 'Così, in una banale sera estiva' di Giampiero Corsini, uno scatto realizzato a Lorenzatico, un paesaggio estivo del nostro territorio. Il profilo di un paese della bassa bolognese che si staglia su un cielo che ricorda Van Gogh, tanto i suoi colori sono pastosi e intensi.
18/11/2019, 17:15