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Note di regia de "I Medici Nel nome della famiglia"


Note di regia de
Sono onorato di essere stato chiamato a dirigere la terza stagione de “I Medici”, anche per come questa stagione sarebbe andata ad approfondire il particolare percorso di Lorenzo. Significava portare lo spettatore più profondamente nel suo mondo, visto dall'interno per un periodo di più di quindici anni. Erano tempi di grandi cambiamenti e personaggi straordinari, come Botticelli, Leonardo da Vinci e Savonarola, che ricercavano nuovi modelli nell'arte, nella filosofia e nella fede. Lorenzo de’ Medici voleva portare l’arte al mondo, aprirlo alle sue molte qualità, persino usandola come merce di scambio in politica. Ho trovato un meraviglioso complice in Daniel Sharman, il Lorenzo perfetto, disposto a costruire con me il personaggio giorno per giorno. Lavorare con lui, Synnøve Karlsen, Francesco Montanari, Johnny Harris, Sarah Parish e tutto il cast, è stato uno dei momenti migliori della mia carriera. Senza questi attori di talento non è possibile dare al pubblico una esperienza reale e una connessione profonda con i personaggi che impersonano. Ma cosa possono esprimere attori e registi senza un buono script? Non posso far altro che togliermi il cappello davanti a Frank Spotnitz, James Dorner e il loro meraviglioso team di scrittura. Non solo hanno creato un contenuto grandioso, ma mi hanno permesso di integrarmi con il loro team e condividere le mie riflessioni per tutti gli otto episodi. È stato un privilegio vedere la storia svilupparsi in così tante sfumature e profondità, conducendo il pubblico in un viaggio appassionante, divertente e coinvolgente. Nulla di ciò sarebbe stato possibile senza il supporto incondizionato di Lux Vide e RAI, le cui aspirazioni ho condiviso. Dirigere l’intera serie è stata una bella sfida ma anche un immenso privilegio. Mi ha dato tempo di costruire ed indagare tutti gli angoli e gli aspetti della complessa personalità di Lorenzo. Se si guarda al mondo che ci circonda, si può facilmente concludere quanto incredibile e visionario fosse! Questo è ciò che rende questa ultima stagione così potente: il tormentato percorso di Lorenzo non solo rivela un passato storico ma mostra anche le inquietudini del nostro presente e del nostro futuro.

Christian Duguay