VR FREE - Vince a Bogotà e va al Sundance
VR Free (We are free) continua il viaggio oltre le sbarre. Il film per la regia di Milad Tangshir, prodotto da Valentina Noya e realizzato con il sostegno di Film Commission Torino Piemonte grazie al bando Under35 Digital Video Contest, dopo la selezione al Festival dei Popoli di Firenze e VR Days ad Amsterdam,
ha vinto a Bogotà la prestigiosa statuetta di Santa Lucia – una sorta di vero e proprio Oscar in versione femminile – assegnata nell'ambito della sezione Realidad Virtual del festival internazionale, comunemente ormai noto come Bogoshorts: tra i più importanti dell'America latina e non solo per i cortometraggi.
Ma non finisce qui: VR Free evade ancora e vola a Park City nello Utah, in concorso al
Sundance Film Festival, la prestigiosa realtà statunitense che celebra dalla fine degli anni '70 il cinema indipendente di tutto il mondo e che è stato dai primi anni '80 sotto l'egida del grande attore e regista Robert Redford.
VR Free (We Are Free) è un’esplorazione immersiva nei luoghi della detenzione, tra le mura del carcere di Torino. È stato girato con la nuova tecnologia della realtà virtuale (VR) che pone lo sguardo sulla natura degli spazi descrivendo alcuni momenti di vita all'interno della Casa circondariale Lorusso e Cutugno di Torino. Il film raccoglie la reazione di alcuni detenuti durante il loro incontro con video 360° che mostrano la vita fuori dal carcere. Usando i visori VR e le cuffie, i reclusi, privati temporaneamente della loro libertà, hanno virtualmente potuto partecipare ad alcune situazioni pubbliche e intime che non possono più vivere, come una partita di serie A allo stadio, una festa in discoteca il sabato sera, un’immersione sottomarina, l’incontro con la propria famiglia in un parco pubblico.
“Sono molto contento per la vittoria del film a Bogotá – dichiara il regista Milad Tangshir – per la selezione ufficiale nella competizione del Sundance Film Festival, la cui sezione di realtà virtuale chiamata New Frontier si pone proprio come una nuova frontiera esplorativa per gli storytellers: per me è quindi motivo di orgoglio vedere VR Free, un film realizzato con l'unione di diverse forze delle realtà torinesi come AMNC, Film Commission, Regione Piemonte, Casa Circondariale Lorusso e Cutugno, indagarla per aumentare la consapevolezza dei cittadini verso gli spazi della detenzione e della loro natura nel suo insieme. Credo sia sempre più necessario spingere oltre i limiti le nuove tecnologie al servizio dell'uomo per una elevata comprensione di noi stessi. VR Free è il tentativo di portare l’universo poco conosciuto del carcere sotto gli occhi del pubblico, ma anche un invito a partecipare in forma più consapevole all’urgente discussione in merito a questo tema misconosciuto. Finora la differenza più significativa tra VR e video ‘normali’ (flat film) è la sua capacità di restituire un forte senso di immersione, è uno strumento potente per affrontare il concetto di spazio. Vi è una crescente tendenza a utilizzare la realtà virtuale per raccontare l’impatto sociale di alcuni progetti. Offrire nuove modalità per esplorare la cultura e l'identità, può aiutarci a superare alcune carenze e creare un'opportunità per una maggiore comprensione. Nessun cambiamento significativo può avvenire senza prima costruire una nuova narrativa pubblica. VR Free cerca di usare il mezzo VR per spingere e condividere un dialogo tra dentro e fuori il carcere. Oltre allo staff dell’AMNC ho avuto la fortuna di lavorare con importanti professionisti come Stefano Sburlati (fotografia e post-produzione) e Vito Martinelli che con la sua esperienza ha condotto un importante lavoro sull’audio.”
“I limiti imposti dall’esperienza della reclusione - prosegue Valentina Noya produttrice del film con l’AMNC - non hanno solo conseguenze psicologiche ed emotive, ma anche fisiche. Basti pensare che, per il fatto di non poter osservare orizzonti o punti lontani, la vista dei detenuti è spesso soggetta a rapidi peggioramenti. Per questo, sperimentare anche solo virtualmente e per pochi minuti la sensazione di una vita “rinchiusa” può davvero aiutare il pubblico dei liberi a comprendere meglio il significato della detenzione e delle sue aberrazioni. VR Free si inserisce idealmente nel contesto delle iniziative che l’AMNC cura da anni intorno alle questioni carcerarie: su tutti LiberAzioni - festival delle arti dentro e fuori, un complesso di iniziative, anche laboratoriali, volte a creare un dialogo culturale tra interno ed esterno del carcere che è culminato nel suo apice festivaliero per la sua seconda edizione a Torino tra il 14 e il 20 ottobre 2019. Durante la prima edizione del Festival Milad Tangshir vinse il premio “Diritti Globali” con il documentario Displaced che racconta il drammatico viaggio dei migranti, in particolare dalla prospettiva dei più piccoli, sulla rotta balcanica.”
“L’Associazione Museo Nazionale del Cinema – aggiunge Vittorio Sclaverani, Presidente dell’AMNC – vince un premio importante in un festival latinoamericano giovane e con un grande afflusso di pubblico a Bogotà e arriva al Sundance: è un traguardo importantissimo che restituisce valore anche al nostro lavoro quotidiano sul territorio, a partire dai molteplici progetti culturali d’inclusione sociale.”
13/12/2019, 12:14