STRADE A DOPPIA CORSIA - Molti ospiti in programma


STRADE A DOPPIA CORSIA - Molti ospiti in programma
La retrospettiva sulla New Hollywood Strade a doppia corsia, organizzata dalla Cineteca Nazionale e dalla Casa del Cinema con il sostegno dell'Ambasciata Usa in Italia, si arricchisce di ospiti: registi, critici, scrittori, studiosi, a testimonianza di quanto quella stagione americana sia stata e soprattutto rimanga un punto di riferimento. Dario Argento e Giancarlo De Cataldo apriranno ufficialmente la rassegna, che si terrà alla Casa del Cinema dal 21 al 26 gennaio, mentre durante la settimana altre personalità introdurranno i film mostrando inoltre quanto queste opere abbiano segnato generazioni differenti.

Assieme a nomi storici, come appunto Dario Argento o Enrico Vanzina, ci saranno infatti anche registi che rappresentano una nuova leva di cineasti, ma per i quali i nomi di Monte Hellman o Terrence Malick sono e restano centrali. La persistenza di quelle opere e di quell'immaginario si riflette nei lavori dei Fratelli D'Innocenzo, che si sono guadagnati meritata attenzione con il loro esordio La terra dell'abbastanza (e di cui a breve vedremo il secondo film), e di Claudio Giovannesi che con La paranza dei bambini si è ulteriormente confermato un autore di notevole rilievo. Dario Argento, Wilma Labate, Enrico Vanzina non hanno davvero bisogno di presentazioni ed è fuori di dubbio che siano autentici estimatori e conoscitori del cinema americano di quel periodo.

Ugualmente fuori dubbio è il fatto che Alessandro Portelli sia uno dei maggiori esperti italiani della cultura statunitense. Se la Conservatrice della Cineteca Nazionale, Daniela Currò, ha lavorato molti anni negli Stati Uniti venendo direttamente a contatto con quel Paese e la sua cinematografia, il critico Alberto Crespi è da decenni una delle penne più autorevoli sulla New Hollywood e le atmosfere noir della letteratura di De Cataldo riverberano le tonalità di alcuni maestri del cinema di quegli anni. Continuità, contaminazioni tra Italia e Usa, passione per il mondo raccontato nella retrospettiva: Strade a doppia corsia ha voluto invitare queste personalità per evidenziare un legame che prosegue nel tempo tra l'Italia e quella narrazione americana, frutto di una stagione particolarmente fertile e innovativa.

Molti dei registi o degli sceneggiatori dei diciotto film in rassegna sono stati, del resto, a loro volta profondamente influenzati dal cinema europeo a loro coevo, dalla Nouvelle Vague così come dal cinema italiano (l'ultimo film di Monte Hellman presente “in cartellone”, Amore, piombo e furore, è oltretutto un western italo-spagnolo): il titolo stesso della retrospettiva, oltre a omaggiare il capolavoro di Hellman Strada a doppia corsia, intende suggerire quanto il cinema del Vecchio Continente e quello americano siano stati interconnessi. Come disse Warren Beatty, interprete e anche produttore di Gangster Story: “Eravamo americani che guardavano europei che guardavano altri americani”. Forse non c'è frase più semplice e calzante per sintetizzare quanto le cinematografie e gli autori del nostro continente fossero una stella polare per la nuova generazione di registi e sceneggiatori della New Hollywood: in risposta quella generazione riformulerà i canoni del cinema americano diventando imprescindibile per milioni di cinefili e per moltissimi cineasti europei, in un rapporto biunivoco e incessante.

I tre itinerari di Strade a doppia corsia – l'omaggio a Monte Hellman, il viaggio tra i Gangster&Co. a partire da Gangster Story (1967) di Arthur Penn e il percorso attraverso la rappresentazione della donna, Women in US – saranno quindi accompagnati anche dall'esperienza, dall';ispirazione e dalle conoscenze dei nove ospiti italiani che introdurranno al pubblico della Casa del Cinema alcuni dei titoli selezionati.

16/01/2020, 10:18