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Note di regia di "Settembre"


Note di regia di
Il tema di questa storia potrebbe sembrare l'educazione sessuale. In realtà per me racconta altro. Sulla carta, nelle parole, nei gesti infatti, Maria e Sergio si occupano di analizzare ogni dettaglio dell'impresa a cui si prepara la ragazza: la sua prima volta. Ma mentre cercano di chiarire la “meccanica della questione”, succede che i due scoprono cosa vuol dire sentirsi bene con qualcuno, avere complicità ed essere sé stessi senza filtri, mostrandosi per quello che realmente si è, con pregi e difetti. È un'educazione sentimentale che avviene silenziosamente mentre si persegue ciò che si suppone sia importante, ma che poi forse tutto sommato non lo è.
Questo perché il mondo dell'adolescenza mi è sempre piaciuto e in un qualche modo intenerito. Quel trovarsi di fronte ad un grande cambiamento che non si conosce, assieme alla sensazione di doversi dare un tono, crea qualcosa di molto impacciato e inconsapevolmente ironico. Sul fronte della sessualità poi, oggi mi imbatto sempre più spesso in racconti di ragazzini che, rispetto al passato, delineano uno scenario a tratti più crudo, disincantato e diretto. Eppure l'emotività è sempre quella. Per questo mi divertiva raccontare proprio l'attrito tra una realtà in cui non ci sono più misteri, con la pressione sociale che richiede di essere all'altezza di tutto ciò, e i sentimenti, gli stessi del passato, che esistono e che nessuno può davvero spiegare. Questo racconto nasce dall'incontro-scontro di queste due realtà ma alla fine a prevalere è il romanticismo più contraddittorio e in un qualche modo ironico.

Giulia Steigerwalt