Note di regia di "Ralph De Palma. L'Uomo più Veloce del Mondo"
Mi sono avvicinato alla storia di Ralph De Palma in punta di piedi e con il rispetto e la curiosità che merita una figura così significativa dello sport del nostro paese. Attratto dalle pagine della biografia di Maurizio De Tullio, ho approfondito lo studio di un pilota che è avvolto da una leggenda sportiva straordinaria e allo stesso tempo ai più assolutamente sconosciuta. La mia intenzione è stata quella di fondere insieme tre elementi che saranno il linguaggio filmico di questa forma di racconto che chiameremo Docufilm: in primo luogo le immagini di repertorio dei primi del '900 che testimoniano alcune delle corse che videro De Palma protagonista; il secondo elemento è quello delle interviste a storici, giornalisti sportivi e personaggi al corrente di aneddoti e vicende che riguardino da vicino la vita del pilota Dauno. La realizzazione del Docufilm Terzo elemento è una vera e propria ricostruzione storica che si avvale di attori, costumi ed auto d'epoca e che vede rivivere alcune delle pagine più importanti della vita di De Palma; la sua partenza da Biccari alla fine del '800, la bottega di Barbiere nella quale suo padre Pietro mosse i primi passi a Brooklyn, la nascita del mito del pilota che sapeva solo vincere, attraverso alcune sequenze realizzate con l'interprete che veste i panni di Ralph a bordo della sua vettura. All'interno del Docufilm trovano spazio, alcune immagini realizzate negli Stati Uniti, sia nel territorio di New York (presso l'immigrazione di Ellis Island; nella odierna Brooklyn, etc.), sia ad Indianapolis dove si trovano diverse tracce delle vittorie di De Palma e dove il suo nome è stato a buon diritto inserito nella Hall of Fame dei Piloti; infine alcuni fotogrammi che ci portano sulla tomba dove riposa il pilota in California in un cimitero che accoglie le spoglie di grandi icone del '900 come John Huston o Rita Hayworth. In conclusione ho cercato di rendere possibile quello che in vita non fu possibile al grande pilota, il suo ritorno a Biccari a bordo della sua auto da corsa nello stesso punto dal quale partì bambino sotto gli occhi di sua madre piangente.
Antonio Silvestre