Note di regia di "Trol"
In un periodo in cui è forte l’attaccamento ai temi sociali, sopraggiunge un desiderio di sperimentazione di genere e grazie agli studi accademici incontro un autore eclettico come Boito. La miscela di questi tre ingredienti è un film “difficile”, oscuro e poco liberatorio che affronta il tema del razzismo, problema insuperato e forse insuperabile. Per questo si direbbe pure che il film è pessimistico perché il protagonista non riesce a raggiungere la sua catarsi, nonostante il suo grande sforzo. Trattasi di una libera interpretazione di una parte del poemetto “Re Orso” di Arrigo Boito. Ne riprendo solo l’ambientazione e il sapore un po’ guasto (detto con accezione non negativa): un parallelismo diretto con l’opera letteraria non è consigliabile.
Paolo Fulvio Mazzacane