ESSERE UMBRI - Il documentario sul terremoto di Norcia si Teleterni
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Sò corso via in mezzo alla piazza, guardavo il negozio e vedevo sto fumo....sembrava che annava a foco per come fumava. E poi quell' odore acre del terremoto.... ce l 'hai dentro al naso e non se ne va più via.”
Erano le ore 7.40 del 30 ottobre 2016 a Norcia: era domenica ed era appena cambiata l'ora per fortuna, perché altrimenti la scossa avrebbe distrutto la Basilica di San Benedetto con la gente dentro per la consueta Messa festiva. Mario il pecoraro stava già nel suo negozio di fronte alla Basilica: la scossa magnitudo 6.5 lo fa fuggire in mezzo alla piazza. La Basilica crolla e il fumo invade tutto, non si vede più niente.
Sabato 22 febbraio 2020 alle 20.45 andrà in onda su Teleterni (canale 15 umbria) la prima parte del documentario di
Andrea Sbarretti dedicato al terremoto di Norcia. Il titolo della serie che prevede altri episodi è "
Essere Umbri", il racconto degli abitanti di questa regione, senza veli, senza ostentazione. La seconda parte andrà in onda sabato 29 febbraio alle 20.45.
Protagonisti sono i commercianti Francesco Rotondi, Ermira Armeti, Mario Terenzi, Emiliano Ansuini, Catia, Stefano, delocalizzati di fronte a Porta Ascolana. I loro negozi del centro storico sono inagibili tranne quello del norcino Ansuini che è ancora aperto nella sua sede storica. C'è poi Pietro Iambrenghi uno studente che studia a Perugia, autore anche delle musiche col suo gruppo rock, i Triple Disaster.
Nelle loro testimonianze il ricordo di quella mattina, della scossa fortissima e di come sono stati difficili questi anni. Ermira è dovuta andare a vivere sul Trasimeno non avendo più la casa, Francesco per un paio di anni ha cercato lavoro in giro per il mondo. Mario che passava 14 ore al giorno nel negozio, adesso dopo 3 ore nella nuova casetta in legno non ce la fa più e se ne va. Non torna mai in Piazza San Benedetto, perché a vedere il suo negozio chiuso e danneggiato lo fa soffrire.
Se ce l'hanno fatta a sopravvivere e tirare avanti alla meno peggio, il merito è soprattutto della gente, dei clienti, dei turisti che ancora vanno a Norcia. C'è tanta solidarietà - dice Mario - e se uno non ci passa e non ci tocca le mani, non riesce a capire quanto è grande l'amore della gente nei confronti di chi ha bisogno di aiuto.
21/02/2020, 19:05