Note di regia de "Le Nostre Ferite"
Il motore della narrazione è la ferita. Ferita reale che segna il corpo; ferita metaforica che lascia il segno sulla memoria individuale e collettiva. La ferita mette di fronte ad un bivio, segnato da un prima e un dopo. La prima è più sincera. Che uno voglia a no, sta lì tutti i giorni della nostra vita "sopravvissuta" a ricordarci la violenza subìta. Il piede che non c'è più, le ossa delle gambe rotte e riassestate, la pelle ustionata. La seconda, la ferita metaforica, sta nella testa e nell'anima, e può essere ambigua. Sfugge, vuole nascondersi o uscire rabbiosa, anela risarcimenti e ricostruzioni, coltiva illusioni, si agita in cerca di una strada, soffre in silenzio, si ammanta di alibi, cerca nome nell'ideologia o nel suo superamento, lotta per avere voce o per toglierla. Spera ancora o ha smesso di desiderare?
Monica Repetto