PELLICOLE D'ARTISTA - Un nuovo format
di visioni cinematografiche online
TRA – Treviso Ricerca Arte, in collaborazione con Lago Film Fest e Cineforum Labirinto, presenta “
Pellicole d’Artista”, nuovo format di visioni cinematografiche online dedicato a una selezione di film d’artista che ritraggono esperienze e performance nell’ambito del contemporaneo.
L’iniziativa “Pellicole d’Artista” vuole far scoprire e approfondire l’arte contemporanea declinata nel settore cinematografico attraverso la visione di documentari selezionati, proiettati in occasione dell’ultima edizione di Lago Film Fest. La visione online dei film sarà offerta gratuitamente ai partecipanti prenotati, tramite l’invio di una mail personalizzata che darà accesso per sette giorni al film dal proprio computer. Ogni appuntamento sarà inoltre preceduto da un incontro live Facebook con il regista della pellicola, visibile sui canali social degli organizzatori e moderato dalla direttrice artistica del Lago Film Fest,
Viviana Carlet.
Il primo appuntamento, in programma giovedì 28 maggio con presentazione live alle ore 18.30, sarà dedicato al film “
Più de la vita” (2019) della regista Raffaella Rivi. Selezionato tra i 15 documentari partecipanti alla cinquina dei David di Donatello 2020, il film racconta, in una dimensione intima e concreta, quattro decenni del percorso artistico di Michele Sambin, pioniere della videoarte, ideatore di performances, spettacoli teatrali, opere pittoriche e partiture sonore. L’impresa artistica di Sambin incrocia e sperimenta le diverse tecnologie nel loro evolversi, dal video analogico alla pittura digitale, dagli strumenti tradizionali alla musica elettronica. Attraverso le opere d’archivio e il lavoro quotidiano dell’artista, il documentario offre uno sguardo diretto sull’arte intesa come lavoro concreto che attraversa il tempo e trasforma lo spazio.
L’iniziativa proseguirà giovedì 4 giugno con il documentario “
Theatron” (2018) del regista Giulio Boato, un ritratto cinematografico di uno dei protagonisti indiscussi del teatro contemporaneo, Romeo Castellucci. Insieme alla sua compagnia, la Socìetas Raffaello Sanzio, negli ultimi trent’anni Castellucci ha messo in scena spettacoli in tutta Europa, diventando uno dei massimi esponenti del teatro d’avant-garde. Sulle note di Vivaldi, Theatron disegna un ritratto dell’artista senza precedenti: tra prove generali e viaggi nei teatri di tutto il mondo, il film è una profonda riflessione non solo sullo spettacolo, ma anche sul legame dell’autore con la rappresentazione della natura umana.
La rubrica si concluderà giovedì 11 giugno con il film “
My Home, in Libya” di Martina Melilli, in collaborazione con Stefilm. Filmando la casa dei nonni vicino a Padova, Martina identifica una mappa di luoghi appartenuti al loro passato: Antonio Melilli è nato a Tripoli, quando questa era ancora colonia italiana, e lì ha sposato Narcisa. In seguito al colpo di stato di Gheddafi, i due si sono trovati tra i 20.000 italiani costretti ad abbandonare la Libia nel 1969. Con l’aiuto di Mahmoud, un giovane libico contattato tramite i social media, la regista traccia una mappa dei luoghi appartenuti a quel tempo passato, e li rintraccia nella Tripoli di oggi. Tramite lo scambio di immagini e chat, la relazione tra i due diventa più profonda; il web gli permette di superare pian piano i confini fisici e culturali che separano le loro vite, portandoci all’interno di un mondo nel quale i media non hanno accesso. Presentato al Festival di Locarno e al Chicago International Film Festival, “My home, in Libya” racconta il senso di appartenenza ai luoghi, la memoria individuale e collettiva e come essa lavori sui ricordi, così come il mezzo digitale fa con le immagini.
27/05/2020, 09:07