L'AMORE A DOMICILIO - "Liberi" di amare
Se sei geloso e poco sicuro di te, in ansia appena la tua ragazza gira l'angolo, uscire con una "troppo bella" è l'ultimo dei tuoi pensieri. Denigri chi "osa" uscire con le hostess (non può che finire male...) e ti rifugi nelle certezze che ti offrono polizze assicurative e calcoli di rischio. Fino a che... un giorno per strada incroci casualmente Miriam Leone, e tutti i tuoi ragionamenti non hanno più senso. Ma se lei, per i suoi complicati trascorsi, è tenuta per legge a non uscire (quasi) mai da casa sua, magari le cose possono pure funzionare.
Dopo un lungo percorso festivaliero, iniziato oltre un anno fa, e costretto a saltare l'uscita in sala causa Covid-19, "
L'amore a domicilio" di Emiliano Corapi parte da questo semplice ma curioso spunto narrativo per costruire una commedia sentimentale gradevole e non banale, in cui i sorrisi si mischiano a un minimo di azione, e un gruppo di attori ben selezionato permette di godersi un'ora e mezza di "evasione" con sincero piacere.
Intanto
Miriam Leone, chiamata ad una prova "altra" rispetto a quelle cui il pubblico la può più facilmente associare (una costante, nella sua carriera, il tentativo di smarcarsi dai cliché e di provare strade diverse): forte accento siciliano, bellezza indiscutibile ma un po' "rovinata", carattere indolente la cui complessità traspare dagli sguardi fugaci, dalle ruvidezze, dalle sfumature.
Simone Liberati è sempre bravo nel ruolo del ragazzo bloccato dalle sue insicurezze, d'animo buono e pronto a tutto se le condizioni lo obbligano;
Fabrizio Rongione e Anna Ferruzzo sono caratteristi di classe, e si vede.
08/06/2020, 12:00
Carlo Griseri