Note di regia di "Magar Woman"
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Magar Women" è un documentario da parte mia molto sentito, a cui ho dedicato molti mesi della mia vita. Ambientato nella montagna nepalese, Paese in cui mi è capitato di stare molte volte, parla della vita di una comunità di donne che si trova a dover vivere quasi l interna esistenza senza i rispettivi uomini, mariti fratelli e padri, andati all estero lontani dal Paese in cerca di fortuna e lavoro.
Questa può comunque semnbrare una situazione molto comune che possiamo ritrovare in molti altri Paesi poveri del terzo mondo. Ma una cosa rende invece questo racconto quasi unico per il suo genere: il contesto in cui si svolge.
La cornice intorno alla quale si sviluppa l azione è infatti la società nepalese.
Molto famosa in Nepal è una stele, una incisione rupestre trovata vicino a Katmandu, risalente a circa 200 anni fa’, che recita testualmente queste parole: “O signore ti prego la prossima vita fammi rinascere uomo”.
Questo a sottolineare la grande pressione e limitazione della libertà che ogni donna nepalese soffre dal momento in cui nasce a quello in cui muore.
Esistono inoltre racconti di numerose NGO che lavorano in Nepal da tanto tempo, che ci dicono che era prassi comune presso certe etnie e caste nepalesi, uccidere la moglie alla morte del marito. defunto marito. Cosa vuol dire tutto questo: che in molti villaggi remoti del Nepal, fino a una cinquantina di anni fa, alla morte del marito anche la moglie veniva uccisa, bruciandola nello stesso fuoco che serviva a rendere cenere il corpo del uomo, questo a sottolineare la proprietà della donna anche dopo la morte del proprietario. O anche la mancanza di significato della sua vita, se non in funzione di quella del marito.
Ecco quindi che narrare la vita di un piccolo gruppo di donne nepalesi di montagna che producono reddito, prendono decisioni politiche e hanno autonomia decisionale, assume un significato del tutto particolare.
Ed è questo il punto fondamentale che mi ha portato a sviluppare questo progetto: far vedere un mondo diverso, tinto di rosa possiamo quasi dire, arricchito di quella femminilità e comprensione del tutto assente nella società Nepalese.
Rosario Simanella