100 ANNI DI TONINO GUERRA - Al Festival Il Cinema Ritrovato
È stato forse per antonomasia ‘il poeta’ del cinema italiano, e non solo per le decine di libri di versi, di racconti, romanzi, con cui ha regalato una lingua speciale, antica e nuova insieme, colta e popolare a tanti lettori, ma perché quella lingua e quei suoni li ha portati nei film di alcuni dei più grandi registi di sempre. Dei più grandi e non a caso anche dei più liberi, i cui nomi possono essere: Antonioni, Petri, Monicelli, Rosi, i Taviani, Anghelopoulos, Tarkovskij, e il suo amico Federico Fellini. E il 2020 non è solo l’anno del centenario di Fellini, ma anche quello del centenario di questo poeta-sceneggiatore e irripetibile affabulatore:
Tonino Guerra. Nato il 16 marzo 1920 a Santarcangelo di Romagna, dove se n’è andato nel 2012, il 21 marzo - Giornata Mondiale della Poesia - Guerra come pochi nel mondo ha dato peso e sostanza al linguaggio del cinema, al modo in cui la parola di una sceneggiatura può divenire immagine e senso, e la sua proposta, originale, tipicamente energica, piena di spirito di vita e ricerca dell’universale, ha dato vita a film che rimangono per gli spettatori di tutto il mondo visioni di autentica libertà. Basterebbero solo alcuni titoli emblematici: Amarcord, L’avventura, Blow up, Il caso Mattei, La decima vittima, L’eternità e un giorno, Ginger e Fred, Matrimonio all’italiana, La notte di San Lorenzo, Nostalghia, Zabriskie Point… Decine di titoli tra gli anni ’50 e i Duemila, dietro cui stava la penna e soprattutto la voce di Guerra. E basta forse a definirlo solo l’incipit dell’Internet Movie Data Base, l’elenco mondiale del cinema: ‘Legendary italian screenwriter’.
Ora a celebrare i 100 anni di un nome unico della storia del nostro cinema arriva al Festival Il Cinema Ritrovato di Bologna, la grande kermesse internazionale dedicata ai film restaurati e rari da ogni parte del mondo, il restauro del solo film che porta anche il credito di ‘regia’ di Guerra, Tempo di viaggio, co-diretto con un mostro sacro del cinema mondiale come Andrej Tarkovskij. Il restauro è curato da Teche Rai, Istituto Luce-Cinecittà e Cineteca di Bologna, tre grandi istituzioni dell’audiovisivo italiano, che per la prima volta si uniscono in un progetto così prestigioso. Tempo di viaggio, del 1983, è un film documentario straordinario, che racconta la preparazione del film italiano di Tarkovskij, ‘Nostalghia’, la sua prima opera di esule dalla Russia sovietica, e la ricerca dei luoghi dove ambientarlo. Ma soprattutto è l'incontro di un grandissimo regista con un grandissimo sceneggiatore, il loro scambio di visioni sul cinema, sul mondo, il creato, la parola, la visione. Un film-laboratorio che registra il farsi di un’amicizia e insieme la scoperta del paesaggio italiano fatta da uno dei più visionari registi del Novecento, affiancato dal virgilio d’eccezione Guerra. Un film che è un taccuino di due artisti, uno straordinario non-metodo di lavoro, e una visione che chi ama il cinema (e soprattutto i tanti giovani che sognano di farlo come mestiere e vita) non dovrebbe perdere.
La prima mondiale del restauro si terrà a Bologna Mercoledì 26 agosto, al Cinema Lumière alle 14.30, con uno speciale incontro cui prenderanno parte Andrej A. Tarkovskij, figlio del regista e presidente dell’Istituto Internazionale Tarkovskij, e Andrea Guerra, figlio di Tonino e noto compositore, anche per il cinema e la televisione.
21/08/2020, 12:34