VENEZIA 77 - "Le Sorelle Macaluso" in Concorso
Anche
Emma Dante la tocca piano. Come spesso nei film di questa
Venezia 77, nel suo "
Le Sorelle Macaluso" è la Morte a farla da padrona. La
commare secca arriva all'inizio a prendere una delle sorelle, la più piccola, in una scena che fortunatamente non vediamo, ma che viene anticipata da un'inquadratura pre-tragedia stile Spielberg dello Squalo.
Fine anni '80-primi '90: cinque sorelle, tra i 7 e i 18 anni circa, vivono da sole (evidentemente orfane) in un appartamento alla periferia di una città siciliana di mare, forse Palermo, sopravvivendo grazie all’allevamento e al noleggio di colombi per cerimonie. Un po’ di follia, un po’ di incoscienza e parecchia allegria accompagnano la giornata di mare al lido Charleston, tra bagni, balletti e qualche primo approccio sentimentale. Tutto fila liscio ma l’inquadratura semi sommersa e la camera che segue in acqua le ragazze non può che annunciare la disgrazia.
"
Le Sorelle Macaluso" sembra veramente un film ispirato e poetico, uno sguardo sulla vita e sulle relazioni umane e familiari raccontato prima in teatro e ora al cinema da
Emma Dante e dalle sue attrici che però portano con loro dal palcoscenico le sottolineature indispensabili dal vivo per coprire la distanza con il pubblico e che al cinema diventano esagerazioni e lunghezze.
Lo stile della Dante è riconoscibile, l’atmosfera di casa Macaluso familiare, ma la sensazione è che forse non basta realizzare un film sulle persone, sulle relazioni e sugli affetti. Qui si sente la necessità di un filo che, oltre alla disgrazia e alla morte, leghi le sventure di queste povere ragazze che diventano donne e anziane e che hanno vissuto una vita così poco piacevole, malinconica come la casa vecchia e sporca che lasciano alla fine della storia. O forse è Emma Dante che ha scelto di mostrarci solo questa parte tragica della loro vita. Perché?
09/09/2020, 19:45
Stefano Amadio