MATERA FILM FESTIVAL 1 - Il film vincitore "Rosa Pietra Stella"
Un’opera prima semplice e umana, un film che prova a toccare delle corde condivise, dei tasti emozionali che non possono lasciare indifferenti. Certo è che gli argomenti affrontati da
Marcello Sannino, che ha scritto la sceneggiatura insieme a
Guido Lombardi, Giorgio Caruso e Massimiliano Virgilio, sono quelli classici del dramma italiano e nello specifico partenopeo. Una giovane madre che fa fatica a gestire il rapporto con la figlia di undici anni, ma anche con la madre e la sorella, mostrando una difficoltà relazionale che l’ha portata al limite in parecchi ambiti della vita. Lavorativo ed economico principalmente e, a cascata, affettivo.
Napoli è sempre il luogo gusto dove ambientare i guai, dove cadere è facile come rialzarsi trovando una soluzione non sempre regolare, dove il malaffare è disponibile dietro all’angolo e partecipare a qualche impiccio poco pulito sembra la soluzione migliore. Forse per questo
Napoli è una città cinematografica; non per ciò che offre allo sguardo, non per il talento innato dei suoi abitanti su qualsiasi palcoscenico, ma per questa predisposizione a creare una credibile aspettativa drammatica con le sue dinamiche poco trasparenti.
Ivana Lotito è Carmela, la protagonista insoddisfatta e perennemente alla ricerca di qualcos’altro, sempre in movimento come uno squalo che se si ferma, non può respirare. Sempre però troppo con la stessa espressione, tranne quando sorride alla figlia, di tragedia e di odio verso il mondo e le persone. Peccato perché qualche sfumatura di normalità avrebbe arricchito un’interpretazione di spessore.
01/10/2020, 10:04