Note di produzione di "A Black Jesus"
Il padre di Luca Lucchesi era un siculianese profondamente devoto al Cristo nero.
Recandosi in visita al Santuario del Santissimo Crocifisso di Siculiana poco dopo la sua morte, Luca rimase colpito nel vedere un gruppo di migranti africani inginocchiati in preghiera davanti alla statua del Gesù nero. Contemporaneamente, nelle vie attorno alla chiesa,
centinaia di siculianesi stavano protestando per chiedere la chiusura del centro di accoglienza. Da allora, la telecamera di Luca ha seguito da vicino sia gli abitanti locali che i
migranti ospiti di Siculiana.
Come molte altre comunità già duramente colpite dalla crisi economica, Siculiana si è sentita abbandonata dalla politica nazionale, a fronte di una gestione non soddisfacente del fenomeno migratorio. Questa crescente frustrazione costituisce ancora oggi un terreno fertile per i partiti sovranisti e di estrema destra che strumentalizzano povertà e incertezza per ottenere voti nei territori più fragili.
Volevamo andare oltre un’analisi puramente socioeconomica ed incontrare direttamente i veri attori di questo tragico spettacolo, uomini e donne con desideri, valori e contraddizioni. Lo sguardo di Luca nei confronti dei propri conterranei è empatico e rivela una grande umanità che lotta contro la fredda anonimità del sistema. Ciò che ne risulta è un punto di vista toccante, ricco di sfumature e non giudicante su un argomento solitamente al centro di grandi dispute.
L'empatia è il tema centrale di tutto il nostro film: se la fede cristiana - incarnata da un'adorazione mai messa in dubbio per il Gesù nero - dovrebbe spingere i nostri protagonisti a prendersi cura dei loro prossimi, perché invece è diventato così difficile per loro entrare in empatia con i migranti che bussano alle loro porte? Con A BLACK JESUS, ci piacerebbe alimentare e mantenere vivo un dialogo costruttivo su solidarietà e inclusione nella nostra
società: ciascuno di noi è straniero di qualcuno a un certo punto del nostro viaggio attraverso la vita.
A BLACK JESUS non è soltanto un ritratto della città natale del padre di Luca, Siculiana, ma è anche una potente metafora di una certa condizione del mondo oggi. In questi tempi conflittuali, quando le divisioni politiche aumentano e il nazionalismo cresce drammaticamente in tutto il mondo, sembra più urgente che mai guardare a noi stessi e affermare per quale tipo di società abbiamo intenzione di batterci. Come autori di cinema consideriamo nostro dovere dare forma a una visione del mondo non soltanto così com'è, ma anche come crediamo che dovrebbe essere.
A BLACK JESUS è un film intimo e politico: una testimonianza personale di fede, speranza e amore per l'umanità.