Note di regia di "Intolerance"
Una storia piccola, intima e delicata. Una vicenda che prende spunto da un certo cinema del reale ma che alla fine, con un colpo di coda, abbraccia tutto ciò che potrebbe sembrare l’esatto opposto: ovvero l’immaginazione, il fantastico e il paradosso.
Intolerance nasce come progetto sperimentale: si sperimenta in primis sulla forma grazie a un bianco e nero pieno di contrasti e poi soprattutto sulla traccia sonora. Il punto di vista della storia è quello di Lui, senzatetto sordomuto per cui il mondo è un posto privo di colore e per il quale il suono non esiste. Lo spettatore sarà pertanto calato in un contesto desaturato e senza suoni... Si sperimenta poi sui generi, mixando il cinema del reale a quello fantastico per creare un racconto in cui ciò che conta è raccontare i chiaroscuri del nostro protagonista che, in qualche maniera, rappresenta la parte più buia nascosta in ognuno di noi. Ed è esattamente ciò che il cinema contemporaneo fa meglio.
Lorenzo e Giuliano